Home Politica scolastica I docenti della scuola d’infanzia passeranno alle Regioni?

I docenti della scuola d’infanzia passeranno alle Regioni?

CONDIVIDI

“Chi assumerà le docenti e i docenti della scuola dell’infanzia, se il percorso dello 0-6 vede come protagoniste le Regioni e il tentativo di esternalizzare l’insegnamento?”.

A chiederlo pubblicamente, il 12 ottobre, è la senatrice Sel Alessia Petraglia, prima firmataria insieme agli altri senatori di Sel, di un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Secondo Petraglia, “la preoccupazione è legittima, vista la disparità di trattamento operata all’interno del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/15 che ha escluso questo segmento pedagogico dalle immissione in ruolo sull’organico di potenziamento, ma si è garantito solo il turn over”.

In particolare, pesa l’assenza dei docenti nelle fase C del piano straordinario d’assunzioni. Quello che, da solo, copre oltre la metà dei posti andati a ruolo con la riforma della Buona Scuola.

 

{loadposition motivare}

 

Sel, attraverso il documento, chiede dunque di sapere “come il governo intenda risolvere l’assunzione delle 23 mila maestre della scuola dell’infanzia, escluse dall’organico di potenziamento e quindi come voglia ampliare il tempo scuola di questo segmento formativo senza l’adeguato personale, che rappresenterebbe anche una risposta reale ad un bisogno di miglioramento di welfare”.

Eppure, il nostro sistema pre-scolastico è riconosciuto tra i migliori al mondo. Secondo il partito d’opposizione non vi sono dubbi: “la prerogativa tutta italiana di una scuola dell’infanzia riconosciuta nel contesto istruzione con programmi specifici, ma con un’apertura di insieme allo 0-3, va difesa dalle logiche dei tagli che infrangono il modello su cui la scuola dell’infanzia si regge”, conclude l’interrogazione parlamentare.

 

Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola