I docenti sono nullafacenti, li sanzionino i presidi: per Sinopoli (Cgil) l’idea dell’Aran è follia

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Sindacati e partiti politici si sono confrontati sui temi dell’istruzione e della formazione in una tavola rotonda che si è tenuta a Roma giovedì 8 settembre, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sala convegni “Roma Eventi” (via Alibert, 5/a).

Presenti in rappresentanza delle forze politiche l’on. Valentina Aprea (Forza Italia), le on. Carmela Bucalo e Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), l’on. Eleonora Forenza (Rifondazione Comunista), l’on. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), le on. Manuela Ghizzoni e Irene Manzi (PD), Enzo Maraio (PSI), l’on. Rossano Sasso (Lega – Salvini), la sen. Daniela Sbrollini (Italia Viva), l’on. Manuel Tuzi (M5S), Massimo Arcangeli (Unione popolare – de Magistris).

Il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, presente all’evento, ha intervistato Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, con il quale ha discusso delle prospettive della politica a proposito di scuola. “Il nostro intento è stato quello di dare la possibilità al mondo della scuola di ascoltare con viva voce i politici. Ci aspettiamo adesso, però, che ci sia coerenza e concretezza. Bisogna dare la priorità alle risorse da investire, già in questo rinnovo contrattuale e alla stabilizzazione dei precari. La politica ha formulato delle ipotesi, ha fatto promesse; vedremo dopo il 25 settembre cosa accadrà”, ha affermato.

“Senza risorse non si può andare avanti”

E sulle perplessità relative alle promesse dei politici in campagna elettorale, anche rispetto alle passate legislature: “Il vero discrimine sono le risorse. Affermare che la scuola è importante è facile; essere coerenti e scegliere la scuola come posta di bilancio più importante è un altro paio di maniche. Come sa chi ha vissuto la scuola, la responsabilità delle forze politiche negli ultimi anni è gigantesca, da chi ha fatto tagli mastodontici a chi ha utilizzato le poche risorse disponibili in modo sbagliato”, ha lamentato Sinopoli.

Ecco quali sono, per quest’ultimo, le priorità con cui il prossimo Governo deve fare i conti: “Sicuramente il rinnovo del contratto, considerando l’aumento dei costi dell’energia e l’inflazione bisogna dare un segnale forte: dimostrare che tutte le professioni della scuola hanno un valore nella società. Credo che la politica possa dare un segnale concreto. C’è la questione precari irrisolta, così come la questione organici, c’è la condizione di lavoro nella scuola a partire da ciò che succede ogni giorno nelle segreterie e così via. Sono tutte questioni note e stra-note non solo a noi ma anche ai nostri interlocutori”.

“Spero che al di là delle diverse posizioni ci sia la capacità di capire che senza risorse non si può andare avanti, e senza riconoscere il valore di chi lavora nel contratto la scuola non sarà motivata e non avrà l’energia per fare il meglio che può in una situazione chiaramente difficile”, ha continuato.

Sanzioni ai docenti? Sì ma da parte di organismi terzi

Poi Sinopoli ha commentato duramente l’ultimo confronto tra l’Aran e i sindacati, durante cui è emersa la possibilità di far sanzionare i docenti dai dirigenti scolastici: “Per noi è impensabile, e da qui bisogna ripartire, che le sanzioni vengano erogate dal dirigente scolastico. Ciò lede chiaramente con il principio costituzionale della libertà di insegnamento. Si tratta di una soluzione che per la scuola, democratica e collegiale, non può funzionare. Abbiamo bisogno di un organismo terzo, paritetico, abbiamo bisogno di cambiare a fondo”.

“C’è un atteggiamento ideologico per cui bisogna dare l’idea che questi lavoratori della scuola possano essere puniti perché è stata costruita questa narrazione di nullafacenti. Sto esagerando, ma è una barbarie alla quale abbiamo assistito. Gli Uffici Scolastici Regionali sono stati smontati con i tagli, e adesso pensiamo di poter risolvere una questione così delicata affidandola solo al dirigente scolastico. Per noi è una follia che affronteremo nel contesto del rinnovo del contratto”, ha concluso il segretario generale della FLC CGIL.