
Oggi, 3 febbraio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto all’Auditorium del Centro Congressi MiCo di Milano nell’iniziativa di chiusura di “Next Gen AI“, il primo summit nazionale della scuola sull’Intelligenza Artificiale.
Le parole di Valditara
Ecco le sue parole: “Noi vogliamo continuare con questo metodo. Sono i giovani i fruitori della politica dei Governi. La richiesta era stata quella di creare un confronto sull’IA, e lo abbiamo creato. Molte delle vostre riflessioni collimano con le nostre, come l’idea della personalizzazione degli insegnamenti, un’educazione peer to peer, il tema della scuola in ospedale”.
“Dobbiamo mettere a disposizione di tutti gli studenti un’app per il supporto psicologico. Creiamo anche un collegamento tra gli studenti, per colmare i divari grazie all’IA, camp di orientamento. Voglio condividere una mia idea: creare un summit mondiale sull’IA in Italia coinvolgendo studenti, docenti di tutto il mondo”.
“Vogliamo che si sviluppi un dibattito internazionale che veda l’Italia protagonista. Continuiamo su questa strada, facciamo sì di essere protagonisti di questa rivoluzione. Vogliamo aiutare a stimolare una didattica sempre più avanzata e personalizzata, al servizio della crescita di ogni studente. Crediamo fermamente in una cooperazione internazionale”.
“Voglio incaricare Indire di studiare modalità didattiche sempre più avanzate che pongano l’Italia all’avanguardia. L’IA rivoluzionerà la società e soprattutto la scuola e la didattica. Abbiamo destinato 650 milioni di euro per l’orientamento e per la riduzione dei divari di genere, 450 milioni per la formazione dei docenti, due miliardi e 100 milioni per le aule digitalizzate”, ha ricordato.
“Abbiamo avviato una sperimentazione sull’IA. Abbiamo avviato un profondo rinnovamento dei programmi Stem, con un metodo induttivo. Abbiamo investito nei laboratori, nelle nuove Indicazioni Nazionali; ci saranno già alla Primaria degli elementi di informatica. Vogliamo che i bambini sappiano già cosa sia un algoritmo”.
E, sulla sperimentazione dell’intelligenza artificiale: “Ci sono due livelli: quello dell’uso di assistenti virtuali per correggere gli esercizi. Il secondo è l’IA generativa, capace di creare contenuti didattici partendo dalle necessità di ogni singolo studente”.
“L’IA è anche contro il cyberbullismo. Ci sono scuole che stanno avviando buone pratiche per contrastarlo. Invito queste scuole al Ministero a esporre le proprie idee. Importante anche il tema dell’Educazione Civica, con l’educazione digitale. La persona deve rimanere sempre al centro. L’uomo ha una coscienza, l’IA no. Partiamo da qua, la scuola deve essere una grande comunità umana funzionale alla crescita dello studente. L’obiettivo è dare a ogni ragazzo un futuro degno, la possibilità di realizzare i propri sogni. Insieme ce la faremo”, ha concluso Valditara.
Il questionario della Tecnica della Scuola e Indire
Intelligenza Artificiale e formazione, è davvero rivoluzione? La Tecnica della Scuola e il gruppo di ricerca Paths di Indire lanciano il questionario rivolto ai docenti di ogni ordine e grado delle nostre scuole, per affrontare il tema dell’AI applicato alla didattica.
Una ricerca unica in Italia, il primo questionario per gli insegnanti che si stanno cimentando con quello che da molti è visto come lo strumento che caratterizzerà il presente e il futuro della nostra vita, in ogni settore, compresa la scuola.
Tante le ricerche internazionali susseguitesi negli ultimi tempi che hanno cercato di capire se l’intelligenza artificiale può essere utilizzata nella pratica didattica del docente per migliorare l’apprendimento degli studenti.
Grazie all’indagine lanciata da Indire e La Tecnica della Scuola, il docente risponderà a una serie di domande semplici ma pratiche chiarendo qual è il rapporto attuale che vive con l’IA. L’utilizzo di questo strumento, a disposizione di tutti i docenti, può riflettersi sull’apprendimento degli alunni che, in alcuni casi, sembrano essere più avanti dei loro insegnanti nella conoscenza del mezzo.
La ricerca proverà a svelare, con l’aiuto dei partecipanti, quale uso il docente fa dello strumento, se può servire nella pianificazione delle attività didattiche, nell’organizzazione delle attività extra docenza, quanto e in cosa può essere utile per lo studente, i motivi che possono ostacolare (se ci sono) l’utilizzo dell’IA in classe.
I risultati dell’indagine, che si chiuderà il 16 febbraio 2025, saranno pubblicati sul portale della Tecnica della Scuola e sul sito di Indire.