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Il difficile rapporto tra genitori e figli adolescenti

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“Perché qualcosa sta succedendo, ma lei non sa che cosa, vero signor Jones?”(cit.)

È l’adolescenza… bellezza!

Ti ricordi, caro genitore smemorato? Hai osato, ma oggi non fai osare. Hai avuto, ma ora non vuoi dare.

No, non parlo di soldi, parlo di opportunità educative, di “guidare” i figli senza permissività di dare esempio, prima di chiedere comportamenti adeguati.

La domanda che si fa un adolescente tipo è questa: “ma se i genitori tornano adolescenti, perché noi figli dovremmo diventare adulti?

A fronte di questo interrogativo che non ottiene risposta, da genitori dal selfie facile e dallo smartphone d’ordinanza, si delinea invece, una stereotipizzazione del figlio come indecifrabile.

Pertanto, ne vien fuori nell’immaginario genitoriale, un adolescente indomabile.

Ma, se così fosse, i genitori che ruolo intendono assumere?

– Educatori?

– Domatori?

 Io vedo che in questo “circo” familiare, con repliche infinite, si ritagliano il ruolo di semplici spettatori…

 Senza avere contezza che: i figli, come si dice a Napoli “so’ piezz’ e core” e non “pezzi di carne”.

 Riflessione dolce/amara?

 No!

E che la realtà ha superato di gran lunga ogni fantasia, toccando inauditi livelli di degrado relazionale nel rapporto intergenerazionale.

L’adolescente vuole un genitore autorevole! Invece si trova a che fare con un adulto assente e, quando va bene, periferico.

Qualora fosse presente, si comporta come le tre scimmiette: non vede, non sente e non parla, rifugiandosi dietro un autoritarismo di facciata.

 E nulla dicono per paura che i figli possano fare peggio di quanto già fanno…

 Lo ripeto e chiudo:

CHI HA FIGLI

ACCETTA LA VITA (cit.)

E ho detto tutto!

Augusto Di Stanislao

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