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Il grande pasticcio della fase B e C. Cambiato l’algoritmo per l’entrata in ruolo?

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Infatti fino a ieri l’algoritmo predisposto per le immissioni in ruolo su scala nazionale funzionava tenendo conto prioritariamente del punteggio degli aspiranti e secondariamente tenendo conto della loro scelta delle preferenze territoriali.
Max Bruschi scrive invece, facendo una marcia indietro rispetto ad altre sue dichiarazioni: “Il Miur ha trovato una quadra plausibile ed equa per la procedura nazionale, tale da privilegiare, per quanto possibile, la prima preferenza e, in seconda battuta, le preferenze successive. Resta fermo che prima sono trattati i docenti inseriti nelle GM concorsuali, poi si passa ai docenti inseriti in GAE rispettando le fasce di appartenenza.
1) Sostanzialmente, nella fase C, ciascun docente si confronta in prima battuta, a “pettine”, sulla base dei punteggi, coi soli colleghi che hanno indicato la medesima provincia quale prima preferenza. Se, per ipotesi, ho titolo solo per la 19/A e ho scelto come prima provincia Sondrio, il sistema mi confronterà con tutti coloro i quali hanno scelto Sondrio come prima provincia sulla 19/A. In caso di ulteriori abilitazioni, si verificano tutte le ulteriori abilitazioni sulla prima provincia con tutti coloro i quali abbiano le stesse abilitazioni e abbiano scelto Sondrio come prima provincia.
2) A partire dalla seconda provincia scelta, invece, il sistema è quello già precedentemente descritto, cioè un’unica graduatoria nazionale a pettine sul punteggio: ciascuno otterrà il posto nella prima tra le province del proprio ordine di preferenza individuale ove risulti avere titolo sulla base del punteggio. Poniamo che abbia l’abilitazione sulla 51/A con 100 punti e sulla 50/A con 80 e non ho trovato posto sulla prima provincia. Il sistema verifica se sulla provincia che ho indicato, a partire dalla seconda, ho titolo al posto sulla 51/A, e poi sulla 50/A. Se non ho titolo sulla seconda, perché altri candidati hanno punteggio superiore al mio e non hanno trovato collocazione in province cui avevano dato la precedenza, passa alla provincia successiva, e via di seguito. Nella fase B, invece, l’elaborazione prevede da subito un’unica graduatoria nazionale a pettine, che funziona come il punto 2), ma d’altro canto la fase B è già preceduta da una fase A provinciale”.

Se realmente fosse così, e non abbiamo motivo di pensare diversamente, visto l’autorevolezza della fonte, sarebbe ancora di più un vero pasticcio, che andrebbe ad avvantaggiare docenti con meno punti, rispetto a docenti con più punti.
L’impressione è quella che al Miur stanno lavorando nella totale improvvisazione e ascoltando l’onda della protesta di chi vuole lavorare sotto casa. In sostanza chi non riuscirà ad entrare in ruolo nella provincia scelta per prima, si troverà accodato ad altre province che sono state nel frattempo scelte per prima da altri docenti, con il risultato che chi sbaglia la prima provincia è praticamente spacciato! Ma chi è l’autore di questo algoritmo geniale?