Home Politica scolastica Impronte digitali per i docenti: è scontro fra Lega e M5S

Impronte digitali per i docenti: è scontro fra Lega e M5S

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Procede nelle Commissioni della Camera l’esame del disegno di legge “concretezza”, voluto dalla ministra Giula Bongiorno per combattere il fenomeno dell’assenteismo nella pubblica amministrazione.

In Commissione Cultura: Lega contro M5S

Nella giornata del 28 marzo il provvedimento è passato dalla Commissione Cultura, che deve esprimere un parere, ed è scoppiato il caso. Lega e M5S si sono espressi in modo diametralmente opposto su una questione cruciale: i sistemi di controllo biometrico (impronte digitali o riconoscimento con l’iride) devono riguardare tutto i dipendenti pubblici compresi insegnanti e dirigenti scolastici?
Al momento, il disegno di legge prevede che per applicare le disposizioni in esso contenute sarà necessario un regolamento emanato dal Ministero dell’Istruzione in accordo con la Funzione pubblica, ma non esonera il personale della scuola dalle misure di controllo.
Nel corso del dibattito il deputato della Lega Daniele Belotti si è detto consapevole che il problema dell’assenteismo non riguarda il personale della scuola, ma ha anche aggiunto di non ritenere opportuno introdurre deroghe ed eccezioni rispetto alla norma generale per i dipendenti pubblici.
“La scuola – ha sottolineato Belotti – deve essere anzi di esempio: un esempio di correttezza civica che va di pari passo con l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica e alla cittadinanza, i cui provvedimenti sono attualmente all’esame della Commissione cultura”. 

Il parere della relatrice

Peccato però che la relatrice di maggioranza, la deputata Virginia Villani del M5S, abbia presentato un parere che invita le Commissioni che dovranno riferire in aula a prevedere espressamente che le disposizioni non riguardino in alcun modo né il personale docente né i dirigenti scolastici. Per questi ultimi, peraltro, l’applicazione della norma risulta pressoché impossibile in quanto l’impegno lavorativo non si esaurisce di certo all’interno dell’ufficio (il caso più evidente è quello dei dirigenti che hanno un incarico di reggenza, senza dimenticare che – soprattutto negli istituti comprensivi – spesso il dirigente ha la necessità di spostarsi da una sede all’altra).
Sia Valentina Aprea (FI) sia Anna Ascani (PD) si sono dichiarati d’accordo su questo punto e, alla fine, con non poco imbarazzo il presidente della Commissione Luigi Gallo ha sospeso la seduta, in attesa di sciogliere il nodo politico emerso durante la giornata.