
Nella giornata di mercoledì 25 giugno, INDIRE ha pubblicato gli avvisi per le iscrizioni ai percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico rivolte ai docenti triennalisti che intendono ottenere la relativa abilitazione e a coloro che hanno completato corsi di formazione sul sostegno presso università estere e sono in attesa del riconoscimento in Italia.
La diretta della Tecnica risponde live
Nel corso della diretta della Tecnica risponde live di giovedì 26 giugno, la prof.ssa Elsa Maria Bruni, consigliera di amministrazione di Indire ha spiegato tutti gli aspetti principali di questi percorsi:
“Indire non ha scelta, deve concludere i corsi entro la fine del 2025, a meno che non arrivino delle indicazioni diverse da parte del Ministero, poiché il decreto prevede questo. È un atto dovuto nei confronti delle tante persone che devono avere tutte le possibilità di spendere questo titolo a partire da dicembre 2025. Questo implicherà da parte nostra un’organizzazione perfetta, sia dal punto di vista dei calendari che dell’individuazione delle migliori professionalità dei docenti che dovranno tenere questi corsi e organizzarli sulla base di criteri di altissima qualità e dare tutti quei contenuti disciplinari previsti dallo Dm del 2011 che ha dato avvio ai percorsi dei Tfa.
Abilitati all’estero? La rinuncia doveva essere formalizzata entro il 1° giugno 2024. La questione del contenzioso è spinosa, motivo per il quale è slittato il tempo fissato nel giugno 2025. Una mia previsione: mentre l’art. 6 andrà spedito e andremo in tempi molto stretti, per l’art. 7 è possibile che ci sia uno slittamento, così come al di là di un posticipo dell’avvio dell’attività resta sempre che il 31 dicembre 2025 è il termine per concludere i percorsi ovvero che ciascun corsista abbia superato gli esami dei singoli insegnamenti e laboratori e poi dovrà essere anche svolto un esame finale abilitante. Quanto alla stima di coloro che hanno un titolo estero, confermo che sono 10mila ed è previsto per il mese di settembre 2025 una ulteriore crescita di questo dato e questo è il motivo per il quale si è voluto per la prima volta dare una soluzione concreta a costoro che hanno un titolo e non lo possono spendere nel nostro Paese.
Un Paese che ha delle scuole e necessitano molto di risorse sul tema del sostegno agli alunni con disabilità, un tema che tocca la vita delle famiglie”.