Home Politica scolastica Inizia l’anno scolastico fra polemiche e disagi

Inizia l’anno scolastico fra polemiche e disagi

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La prima campanella è suonata il 14 settembre e smetterà mercoledì 16, quando in tutte le regioni gli studenti avranno ripreso il loro posto fra i banchi di scuola.

Il nuovo anno scolastico però porta con sé anche le novità e le scie di polemiche della riforma della “Buona scuola” approvata a Luglio, che ha riempito e catalizzato l’estate dei docenti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.
Se aggiungiamo i soliti “vecchi” problemi della sicurezza e agibilità delle scuole, i nodi irrisolti delle immissioni in ruolo, le polemiche politiche, varie ed eventuali…beh sembra delinearsi un quadro molto complesso.
I sindacati di categoria appaiono i veri protagonisti di quest’inizio anno, tanto è vero che da Catanzaro a Firenze, molte aule sono rimaste vuote, posticipando il primo giorno di scuola. Anzi nel caso di Catanzaro solo le prime classi hanno cominciato regolarmente le lezioni a causa delle assemblee sindacali, tese a preparare la grande mobilitazione di Ottobre.
Inoltre, tutte le maggiori sigle protestano incessantemente in merito al comitato di valutazione (ricordiamo che nei principali paesi del mondo esiste già da decenni) e sono già iniziati i primi collegi boicottati.
Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda sostiene che quella che sta vivendo la scuola italiana e’ “una situazione molto distante dal normale avvio dell’anno scolastico assicurato dal ministro Giannini”.
Disagi a parte, il nuovo anno scolastico si apre con 38 mila precari in meno, stabilizzati dal piano straordinario assunzioni e un investimento di tre miliardi di euro l’anno.
Il premier Renzi e il ministro Giannini, che in questi giorni affollano incessantemente televisioni e web, oltre agli auguri per l’inizio d’anno, sottolineano le novità della riforma, come il bonus per gli insegnanti di 500 euro da spendere in formazione, il potenziamento di alcune materie e il rafforzamento dei “ ponti” fra istruzione e lavoro.
Ma il dibattito sulla scuola, come spesso avviene, assume i contorni dello scontro politico; a Brescia, in una scuola elementare, due classi sono formate completamente da alunni stranieri, “costringendo” Matteo Salvini, leader della Lega nord, a chiedere un tetto massimo per gli studenti stranieri in classe, nonostante sia ancora in vigore il 30% introdotto dall’ex ministro Gelmini. Salvini ha poi attaccato Renzi: “ E’ la solita renzata con fregatura, come sempre per i piu’ deboli. Un vaffa a Renzi e alla sua buona scuola…”.
Anche il Movimento Cinque Stelle, approfitta dell’inizio d’anno scolastico per criticare nuovamente la Riforma, scrivendo sul blog di Beppe Grillo che “il piano di assunzioni degli insegnanti e’ stato un flop totale con circa mille nuovi assunti contro i 100 mila promessi”.
Dalle rilevazioni della popolazione degli studenti, emerge anche il problema della dispersione scolastica, che continua incessantemente ad aumentare al sud, dove in molte regioni ha registrato più di 12 mila studenti in meno rispetto al 2104.
La sicurezza e l’edilizia scolastica restano delle costanti, purtroppo negative, nel panorama scolastico: ancora molte scuole, specie al sud (ma non solo) sono pericolose, registrano danni strutturali e non risultano essere a norma.
La speranza è che gli investimenti promessi dal Governo da incanalare nella sicurezza delle scuole, non tardino ad arrivare.