Home I lettori ci scrivono Insegnanti voteranno “No” al referendum Costituzionale antidemocratico

Insegnanti voteranno “No” al referendum Costituzionale antidemocratico

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Nel 1946 nasce la Repubblica Democratica Italiana e nel 1948 entra in vigore la nuova Costituzione Italiana,  considerata da tutti “la più bella del mondo”.

Oggi l’Italia è prigioniera di un Governo illegittimo, antidemocratico e antisociale, guidato da un prestanome della finanza bancaria, Matteo Renzi, segretario politico del Partito Democratico.

Renzi, il PD e la sua coalizione (NCD-UDC, PSI, e Verdiniani) vogliono ribaltare 70 anni di democrazia parlamentare e sociale e sostituirli con uno STATO di DITTATURA gestiti da un esecutivo che mira a manovrare l’economia italiana per il proprio torna conto e a condurre una politica militare finalizzata al controllo del mercato “sporco” delle armi.

La partecipazione politica, legittima e democratica, attraverso i suoi rappresentanti, eletti dal Popolo verrà oggettivamente demolita.

Gli ideali, i bisogni, le aspirazioni non saranno più considerati valori di democrazia da tutelare, ma verranno valutati come un intralcio al potere oligarchico.

Matteo Renzi e i suoi amici banchieri hanno trovato una leva demagogica per ottenere il sostegno  della Riforma Costituzionale mascherata da un’aura di cambiamento e modernizzazione dell’Italia con l’abolizione del Senato della Repubblica, ma, nella realtà, non verrà certo abolito il Senato, infatti i 100 neo Senatori verranno scelti dai Consigli Regionali, dai Comuni e dal Presidente della Repubblica; manterranno sempre   l’immunità parlamentare con la modifica dei ddl ordinari e pieno potere sulle leggi costituzionali.

In tal modo, il costo del Senato resterà alto e la politica continuerà a tagliare fondi economici ai servizi pubblici fondamentali, come Scuola, Università, Ricerca, Sanità e Trasporti per far ingrassare le banche degli amici del ministro Boschi e del PD.

Inoltre, con l’immunità parlamentare del nuovo Senato (riforma Costituzionale), Renzi vuole salvare i suoi amici di partito corrotti come il Presidente della Regione Campania DE LUCA (condannato), il Sindaco di Como LUCINI (indagato), l’ex sindaco di Venezia ORSONI (arrestato), il sindaco di Giorgio a Cremano ZINNO (indagato), il sindaco di Fiumicino Esterino Montino (indagato) con altri 15 consiglieri.

L’elenco degli indagati, rinviati a giudizio e condannati del PD è lunghissimo.  

Dietro lo slogan demagogico renziano si nasconde il “NON DETTO”, cioè quella realtà nascosta in cui si condensano gli interessi antidemocratici della Riforma Costituzionale (Boschi-Renzi).

Tale Riforma sancisce la morte della democrazia e dei diritti umani e la nascita della cultura del liberismo sfrenato, che, attraverso alcuni modelli, come la legge 107 (Buona Scuola),  consacra il pensiero non critico degli studenti e degli insegnanti,  finalizzato a produrre una scienza tecnico-esecutiva e sta formando dei veri e propri soggetti “drogati”, privi di stimoli, di personalità, di dignità e di diritti, cioè andrà a creare un nuovo modello di società arida esecutrice dei doveri, senza scrupoli, costituita da mercenari.

Politicamente e culturalmente l’Italia e gli italiani stanno vivendo una regressione reale.

A Ottobre 2016 i banchieri, tramite Matteo Renzi, hanno indetto il referendum Costituzionale, chiedendo con forza di sostenere una riforma che cela un grande pericolo dietro il “NON DETTO”.

E’ arrivato il momento in cui il Popolo Italiano reagisca, comprenda che il referendum Costituzionale cancellerà definitivamente 70 anni di dure lotte per la conquista della democrazia e dei diritti umani.

Dobbiamo essere capaci, tutti insieme, di combattere questo attacco inumano e  bocciare la riforma Costituzionale che è, in verità una riforma esecutiva di uno Stato di regime totalitario,  che immediatamente darà vita al processo di smembramento della democrazia e di involuzione sociale.

La Magistratura si è già schierata contro questa riforma e voterà NO al referendum.

Giuristi e Costituzionalisti, come Rodotà, Grandi, Gallo e Zagrebelsky  hanno costituito un imponente comitato per il NO, sono i “professori” a cui i renziani sono allergici.

Anche il mondo della scuola e dell’Università devono votare NO, ci dobbiamo opporre con tutte le nostre forze e gli strumenti democratici.

Gli insegnanti e tutto il mondo della cultura hanno l’obbligo di difendere la nostra bella Costituzione della Repubblica Italiana.

Renzi, fuori dal Parlamento, non ha più la maggioranza degli italiani.

Facciamo appello ai 700.000 insegnanti che il 5 maggio 2015 hanno manifestato in tutte le piazze italiane contro il governo Renzi e la sua politica statalista, al fine di costituire gruppi che espongano la nostra opposizione alla riforma Costituzionale targata Boschi-Renzi-Verdini-Banche.

Il nostro NO sarà netto e razionale.

Dobbiamo coinvolgere, sin da subito, tutta la società (amici, parenti, colleghi e conoscenti).

Dobbiamo  svegliare, a tutti i costi, le coscienze.

Dobbiamo sostenere sempre le ragione del NO, la difesa della democrazia e degli inalienabili diritti umani.

Difenderemo la nostra libertà e quella dei nostri figli a denti stretti e senza paura.

A Ottobre, se non prima, manderemo a casa il governo Renzi-Boschi-Verdini-Banche con la schiacciante vittoria  del NO.

NON LASCIAMO NESSUN MARGINE DI SPAZIO AL PD-BANCA, MOBILITAZIONE FERMA E COMPATTA