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E’ stato pubblicato in questi giorni il volume “Giovani e intelligenza artificiale“, una indagine su cosa pensano gli studenti di scuola superiore dell’IA, realizzata da Aluisi Tosolini e Letizia Frati di Casco Learning.
L’avvento e la rapida diffusione dei sistemi di Intelligenza Artificiale (AI Generativa) rappresentano infatti un fenomeno di portata globale con varie implicazioni in molteplici settori quali l’economia, la società, la politica e la scuola. Nonostante la pervasività dell’IA nel panorama contemporaneo, la letteratura scientifica incentrata sulle opinioni e sull’utilizzo di essa da parte dei giovani è limitata.
Il punto di partenza della ricerca svolta da Casco Learning è uno studio pubblicato dall’ONU nel 2022, che ha raccolto i pensieri e le opinioni di 254 giovani (tra i 10 e i 24 anni) sull’Intelligenza Artificiale, provenienti da 36 Paesi diversi. Da questa è nata l’idea di proporre un’indagine con lo stesso obiettivo a tutti i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di secondo grado di Parma, l’ITT Camillo Rondani. Il questionario, somministrato a gennaio 2025, è un adattamento delle domande usate nella ricerca dell’ONU e si compone di quattro sezioni, finalizzate a raccogliere informazioni sul rapporto tra studenti/studentesse e certi aspetti dell’IA.
I risultati principali
All’indagine hanno partecipato complessivamente 729 tra studenti e studentesse, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, in sostanza tutti gli alunni dell’istituto.
Un’ampia maggioranza di alunni e alunne, il 95,6%, dichiara di conoscere l’esistenza dell’IA, anche se solo il 62,6% afferma di comprenderne il funzionamento. Per quanto riguarda la percezione generale riguardo l’Intelligenza Artificiale, il 73,8% dei partecipanti ha una visione abbastanza positiva dell’IA, associandola più frequentemente a termini come “Futuro” (79,7%), “Innovazione” (79,7%) e “Comodità” (76%).
Tuttavia, quasi la metà degli studenti e delle studentesse del Rondani (il 46,5%) si mostra scettica nei confronti dell’IA, dichiarando di non riporre fiducia in essa. La maggioranza degli studenti e delle studentesse (63,2%) considera i rischi associati all’impiego dell’Intelligenza Artificiale come gravi, ma comunque gestibili. Tra i pericoli percepiti come più rilevanti emergono, in primo luogo, il rischio di disoccupazione (67,1%), seguito dall’eccessiva dipendenza (55,6%), dal potenziale malfunzionamento (55,4%) e dall’uso dell’IA nelle armi (53,8%).
Un dato particolarmente interessante è che il 71,2% dei partecipanti esprime il desiderio di usare l’IA per apprendere materie scolastiche a casa e il 68,4% di loro vorrebbe disporre di un sistema di IA che sia in grado di aiutarli nello svolgimento dei compiti.
L’ultima sezione del questionario, che si compone di due domande, non presenti nel Report ONU, ha l’obiettivo di approfondire l’uso concreto dell’Intelligenza Artificiale da parte degli studenti e delle studentesse della scuola e di radunare le loro opinioni e idee in merito alla sua integrazione nel sistema scolastico. Le risposte raccolte evidenziano un significativo livello di consapevolezza, da parte degli studenti, sulle potenzialità e i limiti della IA. E’ proprio da questa consapevolezza che i docenti e la scuola in quanto tale potrebbero ripartire per elaborare una posizione ed una policy condivisa sull’introduzione e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito educativo.
Scarica gratuitamente il report dell’indagine
Il report completo e dettagliato dell’indagine svolta sull’Intelligenza Artificiale e i giovani dell’Istituto Superiore Camillo Rondani di Parma, può essere scaricato al seguente link.