Home Politica scolastica “La buona scuola siamo noi”: il grido degli studenti in tutta Italia

“La buona scuola siamo noi”: il grido degli studenti in tutta Italia

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A Milano hanno rovesciato un sacchetto di letame davanti all’università Cattolica, a Palermo lanciato uova contro la sede della Banca d’Italia, a Roma esposti striscioni al Colosseo e sulle gradinate del ministero dell’Istruzione. Il corteo a Catania

 Migliaia di ragazzi – 100.000 secondo le associazioni studentesche (Udu, Uds, Rete degli studenti) che hanno promosso la protesta – sono scesi in piazza oggi in tutta Italia per la prima mobilitazione dell’anno scolastico 2014-2015. L’Ansa fa il resoconto della giornata nelle maggiori città italiane

Roma, “la buona scuola siamo noi”: dietro questo striscione è partito il corteo degli studenti romani contro il piano scuola del governo Renzi e il Jobs Act. Centinaia di liceali hanno sfilato tra le strade della Capitale al grido di ‘Tutti insieme famo paura’, ‘No alla scuola dei padroni 10, 100mila occupazioni’ ed accendendo fumogeni colorati. Il corteo è poi terminato con un sit-in sotto il ministero dell’Istruzione.

A Milano studenti e precari della scuola hanno manifestato contro la riforma scolastica del governo Renzi. Il corteo di circa tremila persone è partito alle 10 e ha attraversato le strade del centro fino ad arrivare davanti all’Ufficio scolastico territoriale. Qui un gruppo di contestatori ha scavalcato il muro di cinta ed è entrato all’interno dopo un lancio di fumogeni. Un gruppo di cinque rappresentanti ha poi esposto uno striscione sotto l’ufficio del provveditore, che è uscito per dialogare con i manifestanti. Lungo il percorso un sacchetto di letame era stato rovesciato davanti alla sede dell’università Cattolica in via Carducci.

A Torino hanno bruciato quattro fantocci di cartone, raffiguranti Matteo Renzi, Stefania Giannini, Silvio Berlusconi e Maria Stella Gelmini. Si è concluso così, in piazza Castello, il corteo per le vie del capoluogo piemontese. 

“La scuola non si paga, la scuola non si vende”: c’era scritta questa frase sullo striscione che ha aperto il corteo, composto da diverse centinaia di studenti, che ha percorso le vie del centro cittadino di Bari. Tra i tazebao esibiti quelli con le scritte: ‘La Grande Bellezza italiana siamo noi’, ‘Privati nelle scuole, privati sui diritti’. Non sono mancati slogan contro il premier e il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini. L’iniziativa si inserisce nella mobilitazione nazionale degli studenti indetta dell’Udu, contro la precarietà e per dire che “siamo noi la bellezza di questo Paese”.

Uova contro l’ingresso della Banca d’Italia in via Cavour a Palermo. A lanciarle sono stati gli studenti in corteo per per protestare “contro le politiche di tagli e di privatizzazioni, che in piena continuità con i governi precedenti, sono tutte poste a tutelare ancora una volta gli interessi delle banche a discapito degli studenti e delle loro famiglie costrette a pagare tasse onerose e vivere in condizioni sempre più precarie”.

Bandiere rosse dei Cobas e di altre sigle, tamburi e striscioni anche a Cagliari: è partito poco dopo le 10 il corteo contro il progetto della nuova scuola di Renzi. Alcune centinaia di docenti, studenti e personale Ata si sono schierati in piazza Garibaldi e si sono diretti in marcia verso viale Trento, sede della Regione. Le rivendicazioni non sono soltanto nazionali ma anche locali. “Non ci sembra – ha spiegato alla partenza Nicola Giua, dei Cobas – che l’esecutivo stia facendo moltissimo. Senza finanziamenti, si vive alla giornata”. 

Da Catania ci arriva il comunicato della Flc-Cgil

A Catania anche la Flc-Cgil alla manifestazione studentesca, aderendo così alle iniziative già indette a livello nazionale contro la  riforma della scuola e della pubblica amministrazione. Le azioni di protesta della FLC CGIL Catania  proseguiranno anche il 25 ottobre e l’8 novembre a Roma.

 “A Catania come in tutta la  Sicilia il settore della conoscenza, dalla scuola alla formazione professionale, è alla deriva – ha dichiarato la segretaria provinciale FLC CGIL Antonella Distefano –né governo nazionale né regionale  sono in grado di elaborare un progetto organico di riorganizzazione  e di rientro del personale sempre più in esubero, mentre si consuma il massacro della scuola pubblica e la sua crescente precarizzazione”