
Può esistere una scuola senza i voti, dove viene valorizzata la conoscenza e la voglia di imparare e di vivere? In Giappone esiste e funziona davvero bene.
In Italia nonostante si manifesti la volontà di rappresentare la scuola un posto dove imparare, in sostanza è il voto al centro di tutto. Paura e stress per gli alunni, pensiero e angoscia ma anche felicità per i genitori, il voto che si voglia o no è al centro del contesto scolastico.
Una scuola che dovrebbe sulla carta formare i bambini a diventare adulti, fornire le conoscenze e gli strumenti di base per poter essere un cittadino e un lavoratore felice.
La scuola italiana si basa sul voto
Invece spesso e volentieri si basa tutto sul voto, verifiche su verifiche talvolta solo scritte, minacce del brutto voto per cambiare un comportamento poco consono, e spesso si finisce per addossare sul bambino troppo stress che lo porta a comportamenti e gesta pericolose con conseguente perdita di autostima. Va ricordato che soprattutto nelle elementari parliamo di bambini strappati al gioco per stare seduti 8 ore in un banco, andrebbe considerato tutto questo senza doverli trattarli come “universitari in miniatura” (fonte Palidoronews).
Tutto o troppo spesso si riconduce al voto, quante volte si parla ai bambini chiedendo loro “come vai a scuola?” Il voto è visto come unico motivo per cui studiare, il voto basso è causa di perdita di fiducia e di autostima e di odio nei confronti della scuola.
Si può pensare ad una scuola senza il voto? Sembra molto complicato, in realtà esistono esempi come la scuola giapponese, dove questo metodo è stato applicato almeno fino alle scuole medie e con gran successo. Ma è questione di cultura e di cambiare completamente il paradigma della scuola stessa.
La scuola giapponese: quali sono i fattori distintivi
Partiamo dai risultati ottenuti dal Giappone: tasso di frequenza vicino al 100%, risultati scolastici universitari ed accademici tra i migliori al mondo, Popolo rispettoso dell’ambiente e delle regole.
Vediamo in dettaglio gli elementi distintivi della scuola giapponese.
Prima di tutto la scuola giapponese si basa sul concetto fondamentale che insegna a vivere. Fin dalla scuola elementare i bambini si occupano ad esempio della pulizia degli ambienti scolastici, di servire nelle mense questo favorisce loro la capacità di lavorare in team e l’indipendenza quando saranno più grandi.
I primi anni di scuola fino alle medie in Giappone non si danno voti, ma ai bambini viene insegnata l’importanza dello studio per quello che ti fa imparare, per le conoscenze che si acquisiscono. Questo rende meno stressante il loro rapporto con la scuola per questo la frequentano con più positività e genuinità rispetto ai bambini italiani.
Non ci sono esami ne voti perché l’obiettivo è insegnare loro cose più importanti della geografia e della storia. Vengono fatte lezioni per insegnare ai ragazzi come ci si comporta correttamente, come rispettare gli altri indipendentemente dallo status sociale, come essere indipendenti e contemporaneamente saper lavorare in gruppo e come valorizzare e conservare l’ambiente.
Gli studenti giapponesi assimilano fin da piccoli nozioni e valori necessari all’integrazione nella complessa società: cordialità, rispetto, indipendenza e collaborazione.
Eventi scolastici nelle scuole giapponesi
Sono molti gli eventi scolastici organizzati per gli studenti giapponesi. Oltre alle cerimonie di inizio e fine anno scolastico, vengono organizzati anche il Festival della Cultura e il Festival dello Sport. Si tratta di due eventi molto attesi dagli studenti perché senza l’aiuto degli insegnanti, devono organizzare da soli le manifestazioni. Non mancano le premiazioni per la squadra che vince ma l’obiettivo rimane la collaborazione e lo spirito di quadra messa in atto per la preparazione agli eventi. Una scuola che viene frequentata molto volentieri anche nel pomeriggio, gli studenti giapponesi sono incoraggiati a prendere parte alle attività extrascolastiche pomeridiane, conosciute come bukatsu, una scelta che parte dalle scuole elementari e prosegue fino all’università. Molte le attività a disposizione come quelle tradizionali delle arti marziali giapponesi (kendo, iaido, judo, aikido), cerimonia del tè (sado), o composizione floreale (kado), o gli scacchi giapponese (shogi); ma ci sono anche dei club di sport occidentali come pallacanestro, pallavolo o calcio; non mancano nemmeno attività molto particolari come “acchiapparella”. (fonte take the leap).
Rispetto per le persone e per la comunità
Il rispetto nella società giapponese riveste una grande importanza e rappresenta elemento essenziale e radicato per integrarsi nella società. Per questo motivo sono molto curati tutti gli aspetti che educano al rispetto delle persone, come gli inchini e gesti ma non solo. Nelle scuole giapponesi esistono dei veri e propri rituali come quello di alzarsi all’inizio e alla fine di ogni lezione ed inchinarsi davanti al professore così come occorre portare rispetto per gli studenti più anziani. In Giappone le persone più anziane sono ritenute con maggiore esperienza e quindi vanno rispettate.
Gli studenti giapponesi sono impegnati fin da piccoli in diverse attività manuali che hanno l’obiettivo di renderli autonomi e di trasmettere loro l’importanza del bene comune. Prima di tutto si cambiano le scarpe quando entrano a scuola, per evitare di sporcare gli ambienti frequentati da tutti. Le pulizie all’interno dell’istituto non sono affidate a personale esterno, bensì ai ragazzi stessi: si organizzano dei turni per mettere a posto la classe e, in giorni particolari, l’intera scuola. Infine, durante le scuole elementari e medie, un gruppo di compagni apparecchia la tavola per tutti e serve il pranzo (fonte “take the leap”). Nelle scuole giapponesi gli studenti indossano la divisa altro elemento ritenuto importante per potenziare il senso di appartenenza, oltre che a rendere tutti conformi e uguali.