Home I lettori ci scrivono Lara e la scuola che non c’è più

Lara e la scuola che non c’è più

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Mi chiamo Lara, ho 13 anni e la passione per la scrittura. In una situazione del genere ho preso la penna, un foglio di carta ed ho iniziato a mettere nero su bianco di mia spontanea volontà, perché è secondo me la cosa che mi riesce meglio; non sono tanto brava a parlare, ma con le parole su carta mi trovo meglio.

Vorrei raccontarvi della mia condizione, ma anche di quella di qualunque altro ragazzo della mia età.

Pochi giorni fa mi immaginavo a settembre nella mia nuova scuola, con nuovi compagni, nuovi professori, con l’entusiasmo per le nuove materie, la paura di non so neanche io cosa. Una paura che allo stesso tempo mi entusiasmava. E poi mi immaginavo all’università ed infine al lavoro, davanti ad una scrivania magari a lavorare per un giornale.

Da pochi giorni, invece, immagino qualcosa di diverso: mi vedo di fronte alla mia scuola. Io la guardo, lei mi guarda. Io, però, non posso fare altro che osservarla.

Non posso entrare come anche tutti i miei coetanei, non posso sedermi al mio banco; non posso seguire la lezione; non posso parlare con le mie amiche durante la ricreazione; non posso urlare l’ultimo giorno, dopo che è suonata l’ultima campanella.

Non posso fare niente di tutto ciò, perché la mia scuola non aprirà: resterà chiusa, rispettando la circolare del vicepresidente della Provincia di Caserta dello scorso 3 agosto.

E tutti i ragazzi di Caserta dai 13 ai 18 anni come faranno?

Io ne sento tanto parlare alla televisione, su Internet, dai grandi. E non posso fare a meno di chiedermi… il diritto all’istruzione, dov’è?