Home Politica scolastica Lavoro, Europa e Scuola: le tre maiuscole di Renzi

Lavoro, Europa e Scuola: le tre maiuscole di Renzi

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“Su tre temi dovremo giocare la battaglia delle prossime settimane: l’Europa, la disoccupazione sconvolgente giovanile e una gigantesca campagna per l’educazione e la scuola. Il 40,8% è percentuale che stupisce. Ma ricordiamoci che c’è un’altra percentuale che sconvolge con il 4 davanti e continua a crescere: la disoccupazione giovanile”. E ha pure sottolineato nel corso del suo intervento che “sul breve periodo in Italia si deve combattere la disoccupazione giovanile sconvolgente e recuperare speranza, entusiasmo, perché c’è tanta domanda di bella Italia nel mondo, c’è tanta voglia di un’Italia che torni a correre ed esprimere speranza”.
Ma non ha tralasciato neanche i temi legati alla famiglia: 
”Nel 2015 realizzeremo finalmente in Italia il quoziente familiare”, mentre sui temi gravissimi della corruzione ha annunciato: 
”Paghi chi ha sbagliato. Su giustizia basta con il derby che c’è da venti anni andando avanti in maniera totalmente ideologica. Presto riforme.”
”Se c’è qualcuno di noi che sa parli, se c’è qualcuno di noi che ha sbagliato paghi”.
Ma ha pure aggiunto: “A settembre dopo la riforma della legge elettorale, realizzeremo un impegno preso durante le primarie, un impegno vincolante e lo faremo d’accordo con esponenti maggioranza e parlamento: quello sui diritti civili”.
“La discussione sulla Rai va aperta sul serio. Siamo a un bivio”, e così ha aperto pure la breccia nei confronti dell’altra querelle che da qualche giorno va avanti. La Rai deve “essere davvero servizio pubblico” e compiere “un’azione culturale”.
Riferendosi invece alla nuova presidenza del Pd, dopo le dimissioni di Gianni Cuperlo, ha detto di proporre una “guida non espressione della maggioranza” del partito: Matteo Orfini, “per la formazione politica che ci ha visto tante volte dividerci ma perché nel partito ci si sta rispettandosi”.
“Nelle prossime settimane mi piacerebbe che la segreteria fosse aperta a tutti quelli che vogliono starci”.

Va bene discutere, ha detto infine Renzi, “ma non mi rassegno che vinca la palude. Non ho preso il 40% per stare a vivacchiare. Se ci sono alcuni senatori che vogliono esprimersi in libertà di coscienza facciano pure, i voti ci sono anche senza di loro”.