Home I lettori ci scrivono Le interrogazioni orali: quasi un buco nero

Le interrogazioni orali: quasi un buco nero

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Un aspetto della vita scolastica che a volte non viene sufficientemente considerato sono le interrogazioni orali.
Che spesso possono creare maggiori problemi delle prove scritte: queste ultime infatti vengono svolte da tutti gli allievi insieme nello stesso momento e poi l’insegnante se le corregge con calma. Ma oralmente non si possono interrogare tutti quanti insieme!
Alcuni docenti interrogano a gruppi di 3-4 persone.
Io invece ho sempre preferito interrogare singolarmente, perché temevo che interrogando collettivamente avrei potuto confondermi sulla valutazione. Ma comunque – a prescindere da quanti se ne interroghino – la maggior parte degli studenti durante l’interrogazione sta a posto e – siamo sinceri – non tutti (anzi di solito pochi) sono interessati all’interrogazione dei loro compagni.
Io prima di interrogare facevo sempre questo discorso: “Gli argomenti gira rigira si ripetono; quindi è nel vostro interesse stare ad ascoltare, così captate le risposte giuste e, quando tocca a voi, se vi chiedo la stessa cosa siete in grado di rispondere. Altrimenti, se non sapete rispondere ad argomenti già chiesti a chi vi ha preceduto, significa che non siete stati attenti. Ognuno di voi deve domandarsi: ‘Se fossi io là al posto dell’interrogato, cosa risponderei?'”.
Se funzionava? A volte sì, anche se purtroppo non sempre. Una cosa che non ho comunque mai fatto (e che invece molti colleghi facevano e fanno) era dire: “Io interrogo, voi nel frattempo provate a fare questo o quest’altro esercizio sul libro a pagina tale”.
Eh, no! Perché equivaleva a dire: “Vi autorizzo a fregarvene dell’interrogazione (e dell’interrogato)”.

Daniele Orla