Home I lettori ci scrivono L’esperienza della didattica a distanza con gli occhi degli studenti

L’esperienza della didattica a distanza con gli occhi degli studenti

CONDIVIDI

Gli alunni della 2A dell ICS “Mons Luigi Vitali” di Bellano LC, come tutti gli studenti, si sono ritrovati da un giorno all’altro a dover affrontare una difficile situazione data l’emergenza da nuovo coronavirus covid- 19.

Con la didattica a distanza e nelle parole dell’hashtag #lascuolanonsiferma, le video lezioni diventavano anche il canale emotivo dei ragazzi: “ Prof., io ho paura”, “Prof., ma cosa succederà dopo”? , “Prof., i miei genitori portano la spesa a domicilio, mi sento sola e ho paura per loro”.

Cosa potevano rispondere gli insegnanti, in un momento così delicato, difficile e nebuloso? Come liberare e non fermare anche le loro emozioni?

Alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado di Bellano (LC) hanno pensato che fosse necessario, su suggerimento della Dirigente scolastica Maria Luisa Montagna, realizzare un compito autentico, rivelatosi poi un vero e proprio ritratto d’Italia, fotografato da occhi ingenui.

Nasce così, a fronte dell’ottimo lavoro svolto dagli alunni, un libro digitale che raccoglie le lettere di una quarantena “Quarantine Letters” rintracciabile a questo link (https://issuu.com/marialbamaria/docs/quarantine_letters_2a) corredato dai disegni degli stessi studenti.

Un’idea resa possibile grazie alla collaborazione di tre docenti: la professoressa Cristina Falavena, docente di lettere che ha curato la parte testuale, la professoressa Roberta Tacchini, che ha curato la fase grafico- pittorica, e la professoressa Maria Alba, docente di sostegno e tecnologia, che ha curato la parte tecnologica e d’impaginazione grafica.

Il carrozzone mediatico, politico e scientifico degli ultimi mesi sull’emergenza epidemiologica da covid-19 ha dato poco, anzi pochissimo spazio alla voce interna di questa quarantena.

Le pagine di diario raccolte in questo libro colmano questo vuoto e mettono al centro le emozioni dei ragazzi, dirette, non filtrate, vere.

Così, la paura non si esprime solo attraverso le parole “lockdown” o  “tempi di contagio”, ma con Ginevra che chiede “Oggi il Mondo sta bene?” e con la speranza di Michael “che il giorno dopo possa piovere o nevicare, perché la neve e la pioggia disinfetta tutto e così il virus muore”.

Le pagine dei ragazzi non sono mai bianche, ma ricche di linguaggi e sentimenti, che spesso lo sguardo adulto trascura o non vede.

Le pagine dei ragazzi sono colorate anche in tempi di quarantena.

Maria Alba