
Qualche giorno fa abbiamo parlato del caso del libro di testo adottato in un liceo del modenese in cui si parlava di “una delle peggiori politiche del ministro Salvini”. Dopo che la Lega è venuta a conoscenza del testo sono nate polemiche, e ora il testo è stato ritirato dalla casa editrice.
“Commento intollerabile”
Come riporta Fanpage, quest’ultima si è scusata. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito aveva avviato un’immediata verifica con il Presidente dell’Associazione Italiana Editori e con la casa editrice circa l’effettiva presenza dei citati contenuti.
Lo stesso Salvini in un post su Facebook ha parlato di un commento “intollerabile”, perché “non è concepibile pensare di sfruttare l’insegnamento dei ragazzi per imporre orientamenti politici”, auspicando che venga fatta chiarezza. Questa la nota della casa editrice: “La casa editrice ha rappresentato le sue scuse al ministero e all’Associazione editori e si è impegnata a provvedere all’immediato ritiro di tutte le copie disponibili online, assicurando che verrà a breve pubblicata una nuova edizione con una versione corretta”.
Propaganda politica a scuola?
Continuano però le polemiche, alimentate dal deputato leghista Rossano Sasso: “È inammissibile che su un libro di testo scolastico si faccia propaganda politica. Dopo le scuse della casa editrice mi aspetto le scuse di quei docenti, attivisti di sinistra e in alcuni casi politici del Pd, che hanno svilito la propria missione educativa e il proprio ruolo, consentendo l’adozione di un libro di testo palesemente nocivo della reputazione di un politico e ministro in carica. Cosa avrebbero detto a Fanpage se un docente con la tessera della Lega in tasca avesse deciso di far adottare nella propria scuola un libro di testo, in cui si attaccano palesemente Giuseppe Conte o Elly Schlein? Per fortuna noi siamo diversi e abbiamo rispetto per gli studenti”.
Durante l’informativa a Palazzo Madama del ministro dei Trasporti sui disservizi sulla rete ferroviaria, è stato il Pd a ricordare il caso, incalzando il vicepremier leghista. “Matteo Salvini è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti o meglio, dovrebbe esserlo, ma a constatare lo stato in cui e’ ridotta la rete ferroviaria, oltre a mettersi le mani nei capelli, viene da chiedersi se effettivamente Salvini abbia compreso quale importante e delicato dicastero gli e’ stato affidato. Lo stesso ministro ora trova il tempo di inveire contro un liceo, ‘colpevole’ di aver adottato un libro di testo nel quale, in un passaggio, si cita una sua misura in maniera critica”, ha detto il parlamentare del Pd e segretario della federazione di Modena, Stefano Vaccari.
“Senza voler considerare l’autonomia scolastica, che è un principio sacrosanto e bipartisan che appartiene alla democrazia, così come il fatto che gli studenti non sono contenitori vuoti che qualcuno si immagina di riempire e indottrinare, ci chiediamo – ha aggiunto – come Salvini possa avere anche soltanto un minuto per distogliere l’attenzione dai compiti dai quali dovrebbe essere preso come ministro”.