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Liceo del Made in Italy, Sgarbi: “Se ne poteva fare a meno. Che vantaggio dà? Classico e scientifico bastano”

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Il liceo del Made in Italy è in arrivo. La misura relativa alla sua istituzione è tra i 47 articoli contenuti nella bozza del ddl sul Made in Italy atteso in Consiglio dei Ministri. Il nuovo percorso di studi sarebbe una versione del liceo economico-sociale.

Come riporta Il Corriere della Sera, sono pochissimi i cambiamenti nel biennio, se non per il sacrificio della seconda lingua straniera ma con un pizzico più di informatica e storia dell’arte. Nel triennio tutte le ore di economia e diritto, che non sono poche, vengono declinate in chiave italiana e italofila.

“Lo chiamerei istituto tecnico”

A commentare l’istituzione del nuovo liceo è stato Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, e sindaco neoeletto di Arpino, in un’intervista a La Stampa. Quest’ultimo ha criticato questa scelta: “Se ne poteva fare a meno. Penso che i licei classico e scientifico siano più che sufficienti. Il design è materia universitaria come le tecniche artigianali sono materie da istituto professionale”, queste le sue parole.

“Non lo chiamerei liceo, ma istituto tecnico. Prima di impiegarti nei settori del Made in Italy devi imparare l’anima del mondo, i concetti, la bellezza dell’arte. Poi uno che fa questo liceo che vantaggio ne ha? Se si deve andare a lavorare nei distretti industriali servono semmai l’apprendistato o una scuola tecnica. Non un liceo”. Insomma, il critico d’arte e celebre personaggio televisivo ha bocciato in toto l’idea.

E, sul tema della sovranità alimentare: “La sovranità alimentare consiste nella difesa di una produzione legata alla nostra terra, al nostro vento, al nostro clima che rendono unici i prodotti”, ha detto Sgarbi.

L’entusiasmo di Meloni

Del nuovo percorso di studi ne aveva parlato, lo scorso 3 aprile, al Vinitaly a Verona, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni davanti a un gruppo di studenti di un istituto agrario, della possibile introduzione di un nuovo percorso di studi, il liceo del Made in Italy.

Meloni ha esordito cercando di capovolgere i luoghi comuni che esistono da sempre attorno a licei e istituti tecnici: “In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quella che danno altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo!”.

“Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, di quello che questi ragazzi sono in grado di tramandare e portare avanti. Ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al ‘liceo del made in Italy’, che spieghi il legame profondo tra la nostra cultura e la nostra identità, la cosa più preziosa che abbiamo”, ha concluso con orgoglio.