
Le scuole italiane mostrano un’apertura sempre maggiore verso il mondo, integrando l’internazionalizzazione come parte strutturale del proprio progetto educativo.
È quanto emerge dal Rapporto 2025 dell’Osservatorio Nazionale sull’Internazionalizzazione delle Scuole e la Mobilità Studentesca, promosso dalla Fondazione Intercultura, realizzato da IPSOS e presentato il 9 ottobre al Ministero dell’Istruzione e del merito.
L’Indice di internazionalizzazione ha raggiunto quota 52 punti (erano 37 nel 2009), confermando un trend positivo che coinvolge didattica, formazione, organizzazione e visione strategica degli istituti. L’impegno è sostenuto anche a livello istituzionale con le recenti Linee guida per lo sviluppo dell’internazionalizzazione nella filiera tecnica e professionale emanate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Mobilità studentesca: un pilastro della formazione globale
La mobilità individuale di lunga durata – programmi di studio all’estero di almeno tre mesi – si conferma un elemento centrale: il 55% delle scuole italiane ha almeno uno studente impegnato in esperienze internazionali. I licei (66%) e gli istituti del Nord Italia (67%) restano i più attivi, ma cresce la partecipazione anche dei tecnici e professionali. La durata preferita è l’intero anno scolastico (41%), seguita da semestri (36%) e trimestri (23%).
Le destinazioni più scelte restano i Paesi europei di lingua inglese (73%) e il Nord America (70%), ma cresce l’interesse verso contesti non anglofoni.
La mobilità, sottolineano i dirigenti, non è solo un’occasione di crescita personale per chi parte: con adeguati strumenti didattici, diventa un’esperienza condivisa che arricchisce l’intera comunità scolastica.
Nove scuole su dieci attive in progetti internazionali
L’88% delle scuole italiane partecipa a progetti internazionali (+3 punti rispetto al 2024), segno di una rete formativa sempre più dinamica. I progetti più diffusi riguardano la mobilità di studenti e personale (83%), i concorsi internazionali (53%), i partenariati multilaterali (32%) e i gemellaggi o scambi virtuali (30%).
Si rafforza anche l’offerta linguistica: il 70% degli istituti propone almeno una seconda lingua oltre all’inglese, e oltre la metà ne offre due. Crescono le ore dedicate alle lingue straniere (+8 punti) e la presenza di docenti madrelingua, segno dell’impegno nel formare studenti capaci di muoversi in contesti plurilingui e multiculturali.
Docenti protagonisti del cambiamento
La prospettiva internazionale non riguarda solo gli studenti: aumenta anche la partecipazione dei docenti alla formazione e ai progetti di internazionalizzazione (+25%). L’educazione civica, in particolare, diventa lo spazio privilegiato per affrontare temi globali e interculturali, oggi presenti nel 98% delle scuole.
Come sottolinea Mattia Baiutti, segretario generale della Fondazione Intercultura, “le scuole italiane, pur lentamente, stanno continuando ad aprirsi al mondo. L’aspetto più interessante è che questo processo coinvolge ormai anche gli istituti tecnici e professionali, ampliando le opportunità di crescita personale e professionale per tutti gli studenti”.
Le cinque scuole modello 2025
Per valorizzare le esperienze più significative, la Fondazione Intercultura ha premiato cinque “Scuole Modello per l’internazionalizzazione”:
- Liceo “Filippo Lussana” di Bergamo, per la varietà e originalità dei progetti, tra cui Bergamo for Teens e Lussana FM.
- IIS “Piero Martinetti” di Caluso (TO), per l’ampia partecipazione a programmi di mobilità e il supporto personalizzato a studenti e famiglie.
- IIS “De Filippis-Galdi” di Cava de’ Tirreni (SA), per aver reso l’internazionalizzazione parte integrante dell’identità scolastica.
- Liceo “Sandro Pertini” di Genova, per i progetti sul dialogo interculturale e sulla memoria storica delle migrazioni.
- Convitto Nazionale “Umberto I” di Torino, per l’elevato coinvolgimento di studenti e docenti, e per l’esperienza del giornale internazionale Umbertimes.
La selezione è stata curata da una commissione composta da esperti del mondo accademico, pedagogico e giornalistico.
Alla presentazione del rapporto hanno partecipato
La cerimonia di premiazione si è svolta nella Sala Aldo Moro – ministero dell’Istruzione e del Merito (Roma) durante la presentazione del Rapporto 2025 dell’Osservatorio effettuata da Nando Pagnoncelli, presidente IPSOS. Sono intervenuti: Mattia Baiutti, segretario generale, Fondazione Intercultura ets, Carmela Palumbo, capo dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione, MIM, Sabrina Capasso, direttore generale Affari Internazionali e Internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione, MIM, Massimiliano Fiorucci, rettore, Università degli Studi Roma Tre, Marcello Bettoni, Anp Associazione Nazionale dei Dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola.
In sintesi, l’internazionalizzazione non è più un progetto collaterale, ma una dimensione costitutiva della scuola italiana. Rappresenta la via per costruire una cittadinanza globale consapevole, fondata su competenze linguistiche, apertura culturale e partecipazione attiva al mondo contemporaneo.




