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Maestri e professori con lo stesso stipendio: due lettori su tre sono d’accordo

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Il nostro sondaggio sulla equiparazione degli stipendi di maestre e maestri a quelli dei professori dei licei ha riscosso molto interesse: hanno risposto 3362 persone, due lettori su tre si dichiarano d’accordo, uno su tre è contrario.

Dello stesso avviso anche i lettori su Instagram, che hanno risposto positivamente all’equiparazione degli stipendi fra maestri e prof nel 70% dei voti.

Commenti contrastanti

Come era facile prevedere il nostro articolo e il successivo sondaggio hanno suscitato un ampio dibattito.
Molti lettori, nel commentare l’iniziativa sottolineano che, a loro parere, si tratta di una proposta molto divisiva a cui la nostra testata avrebbe fatto bene a non dare spazio.
A questa critica non possiamo fare altro che ricordare che la nostra testata si è limitata a parlare di una proposta di legge firmata dal deputato dem Fausto Raciti, depositata in Parlamento il mese scorso.

Va anche detto (ma lo avevamo già scritto nel precedente articolo) che, molto probabilmente, la proposta Raciti avrà vita molto breve per svariate ragioni ma soprattutto per due motivi e cioè sia perché è molto difficile che i sindacati la possano condividere sia perché i costi per realizzarla non sono assolutamente alla portata delle casse dello Stato.

Numerosi lettori argomentano il loro “sì” alla proposta facendo presente che ormai tutti gli insegnanti devono essere laureati e che le competenze professionali richieste ad una maestra di scuola dell’infanzia non sono per nulla inferiori a quelle che deve avere un dovente di latino e greco di un liceo classico: si tratta certamente di competenze diverse ma non c’è motivo di ritenere che le prime siano inferiori alle seconde.
D’altronde, osservano anche altri lettori, i docenti della scuola secondaria “godono” già del “beneficio” di avere un orario di cattedra inferiore a quello dovuto all’infanzia (25 ore) e alla primaria (22 + 2 ore di programmazione didattica settimanale).

Per contro c’è anche chi sostiene che al di là della titolo di studio richiesto, per insegnare nella scuola secondaria di secondo grado è indispensabile uno studio continuo sia sui contenuti disciplinari sia sulla metodologia e sulla didattica.

C’è da dire che la proposta del deputato Raciti sembra piacere molto ai Partigiani della Scuola Pubblica che hanno già predisposto un loro documento DOCUMENTO in proposito.