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Matematica: il 7% degli studenti italiani ha conoscenze ottime, il resto in linea con l’estero. Il parere di Odifreddi

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Nelle materie scientifiche, vale a dire matematica e scienze, gli studenti italiani a livello internazionale vanno meglio di molti loro coetanei, anche se, fino all’anno scorso, restava alto il divario tra studenti e studentesse nella matematica e nelle discipline scientifiche. 

A primeggiare nel mondo sarebbero i ragazzi dell’Est Asiatico, Singapore in modo particolare, ma gli studenti italiani raggiungono un punteggio medio significativamente superiore a quello internazionale in terza media. In scienze, l’Italia si colloca tra i 32 paesi il cui punteggio è significativamente superiore alla media internazionale.

Non male dunque. Tuttavia, per Piergiorgio Odifreddi, l’illustre matematico e divulgatore scientifico, lo studio della matematica si dovrebbe ancora di più incentivare, togliendo la dicotomia fra umanesimo e scienza:  “E dire che la matematica è il linguaggio della scienza e della tecnologia, e quindi del mondo occidentale contemporaneo. Volerle negare cittadinanza culturale, di fatto se non di diritto, non può quindi che continuare a perpetrare un anacronistico equivoco intellettuale che porta alla schizofrenia delle supposte due culture: la umanistica e la scientifica, di cui solo la prima ha accesso ai diffusi mezzi di informazione, mentre la seconda è relegata ai ristretti mezzi di divulgazione. Purtroppo i programmi ministeriali sono cose che farebbero morire anche una persona piena di volontà. Quel genere di programma che viene seguito a scuola è qualche cosa che noi stessi, che facciamo parte del campo, in realtà aborriamo. Quindi certamente si potrebbe fare, soprattutto nei licei, un approccio alla matematica attraverso la letteratura, cioè andare a vedere le strutture matematiche nelle opere letterarie, che ci sono, grandissimi letterati le hanno usate, Perec (scrittore francese le cui opere sono basate sull’utilizzo di limitazioni formali, letterarie o matematiche) ad esempio”. 

Ma anche Lucio Lombardo Radice, nel 1968, indicava strade didattiche d’avanguardia per recuperare il fascino della matematica nella risoluzione dei problemi, e non solo di quelli con formule, ma anche di logica deduzione e di quotidiana applicazione. 

In ogni caso per l’illustre matematico, ci sono dei metodi assai significativi, come quello di affidarsi alle nuove tecnologie, per insegnare la matematica in maniera più coinvolgente: “Sarebbe bene cercare di pensare a un metodo più moderno per insegnare la matematica rispetto a quello che avviene oggi. L’insegnamento frontale ha fatto il suo tempo, è ormai superato. Ad esempio, è interessante vedere  su YouTube il lavoro che fa un giovane matematico francese di nome Michael Launay e prendere ispirazione da lui per insegnarla in modo diverso. C’è un suo video sulle tabelline che ha raggiunto un milione e mezzo di visualizzazioni. È un modo per insegnare la matematica in maniera più accattivante”.

“Oggi tutti più o meno sanno che la civiltà tecnologica si fonda sul sapere scientifico, e che le scienze parlano il linguaggio della matematica. Ma pochi conoscono e capiscono questo linguaggio, e i molti dialetti in cui esso viene declinato nelle varie scienze. Ma bisogno pure mostrare come anche l’umanesimo faccia un grande uso della matematica, benché spesso gli umanisti non lo sappiano, e altrettanto spesso non se ne accorgano. Anzi, molti non sospettano neppure che si possano trovare aspetti matematici nella letteratura, nella pittura, nella musica, e addirittura nel gioco. E non aspettandosi di trovarli, quando li incontrano non li notano neppure”.