
Com’è andata la prima prova della maturità 2025? A dirlo, secondo le opinioni raccolte da Skuola.net, gli stessi studenti. Nel complesso la prima prova ha messo in difficoltà 4 maturandi su 10. Tra loro, circa 1 su 5 è riuscito però nel “colpaccio”, copiando tramite bigliettini o grazie all’aiuto dei compagni.
Intanto, c’è da dire che in pochi si sono lanciati a fare l’analisi del testo di Pasolini o Tomasi Da Lampedusa: tra i motivi, probabilmente, il fatto che non sono stati argomenti trattati in classe. Oltre 2 maturandi su 3 non hanno mai affrontato in classe questi autori.
Una maturità spiazzante?
A rivelarlo è un sondaggio realizzato su un campione di 200 studenti che hanno affrontato la prova: circa i due terzi – per la precisione il 62% – hanno dichiarato di essere rimasti letteralmente “spiazzati” dai temi proposti dal Ministero per lo scritto d’italiano. Solo il 38% ha affermato di non essere stato colto di sorpresa, tra chi è riuscito a indovinare più di una traccia e chi si è accontentato di averne azzeccata almeno una, anche se magari non quella preferita.
Più nello specifico, le tracce hanno suscitato opinioni contrastanti tra i maturandi: il 24% le ha trovate stimolanti, il 28% ha trovato interessante soltanto la proposta che poi ha deciso di sviluppare, mentre un altro 26% ne ha apprezzato almeno una parte. Il restante 22%, invece, non ha trovato nulla di realmente convincente e si è quindi orientato sulla scelta meno peggiore.
Le scelte degli studenti
Così, non stupisce che siano proprio queste le tipologie di scritto giudicate dagli studenti come meno impegnative. La tipologia B2, per esempio, che poneva i maturandi di fronte un articolo del caporedattore di “Avvenire”, Riccardo Maccioni, sul tema del rispetto, a cui si legava a doppio filo quello della violenza di genere, è stata ritenuta agevole dal 33% degli intervistati. E non è un caso che sia stata proprio questa, secondo i più recenti dati del MIM, la traccia più gettonata.
Segue la tipologia C2 del tema di attualità, che invitava a riflettere sull’indignazione come chiave della comunicazione social, proposto dalla giornalista Anna Meldolesi e dalla saggista Chiara Lalli: una traccia ritenuta abbordabile dal 23%. Alla fine, nel complesso, l’esame ha messo in ginocchio 4 maturandi su 10. Tra loro, un buon 17% è riuscito comunque – a suo dire – nel “colpaccio”, copiando durante il compito: il 9%, addirittura, ha ottenuto l’aiuto di un qualche “collega”, ricevendo le risposte del compito. Il 6%, come prevedibile, si è servito di bigliettini e appunti nascosti, mentre appena l’1% ha copiato tramite strumenti digitali.
Maturità 2025, le tracce
Tipologia A, analisi e interpretazione di un testo letterario
A1: Pier Paolo Pasolini, “Appendice I a ‘Del Diario’ (1943-1944)” da “Tutte le Poesie“, a cura di Walter Siti (2009).
A2: Giuseppe Tomasi da Lampedusa, “Il Gattopardo“.
Tipologia B, analisi e scrittura di un testo argomentativo
B1: Piers Brendon, “Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo”.
B2: Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani.
B3: Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”.
Tipologia C, riflessione critica
C1: Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”.
C2: Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”.
Maturità 2025, i dati
Quest’anno sono 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.
La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:
Licei: 268.577
Istituti Tecnici: 169.682
Istituti Professionali: 86.156