Home Politica scolastica Menù differenziati: Flc e PD contro il Ministro

Menù differenziati: Flc e PD contro il Ministro

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La vicenda dei “menu differenziati” serviti nelle scuole di Pomezia apre una ulteriore polemica fra il Ministro di Scelta Civica e altre componenti della maggioranza.
A dire il vero a protestare per le dichiarazioni di Stefania Giannini che ha parlato di scelte legate alla autonomia scolastica è intervenuta anche Flc-Cgil che si dice “sbigottita” sia per l’iniziativa del Comune laziale (definita addirittura “indegna) sia delle affermazioni del Ministro.
“L’autonomia scolastica – sostiene il segretario nazionale Mimmo Pantaleo – non c’entra nulla e la mensa scolastica non è un ristorante dove si sceglie à la carte, ma, al contrario, rappresenta un importante momento educativo. Se la Ministra dell’Istruzione non ha chiaro tutto ciò, c’è davvero di che preoccuparsi”.
Cerca invece di buttare acqua sul fuoco la vice-presidente del Senato Valeria Fedeli con parole che – di fatto – suonano come una vera e propria presa di distanze dal Ministro: ”Conoscendo bene la ministra sono certa che si e’ trattato di un fraintendimento: la competenza sui menù non e’ delle singole scuole ma del Comune e inoltre parlare di autonomia non vuol dire voler differenziare la cultura, la conoscenza, l’educazione alimentare e la socialità in base al reddito dei genitori. Altrimenti di questo passo si finirebbe per creare classi separate per i bambini e le bambine a seconda delle possibilità economiche”.
Al di là del richiamo alla “conoscenza” del Ministro, la dichiarazione della Fedeli sembra andare in ben altra direzione: Stefania Giannini – sembra voler dire la vicepresidente del Senato – non sa bene cosa sia l’autonomia scolastica e soprattutto dimentica che l’autonomia non può essere in nessun caso finalizzata a sostenere modelli organizzativi non inclusivi.