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Miozzo lascia il Cts e corre da Bianchi: i banchi a rotelle utili per rifare l’arredo, fermare scuole e vaccini scelte dolorose

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Dopo il neo numero uno del MI Patrizio Bianchi, anche da ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico, il dottor Agostino Miozzo difende tutte le scelte prese di concerto con l’allora ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: parlando a Rcs Academy, su CorriereTv, Miozzo ha detto che “c’è stata una polemica eccessiva sui banchi a rotelle, montata, ci sono cose più importanti”.

Francia e Germania lasciavano aperto…

Secondo l’esperto l’emergenza Covid, in particolare l’acquisto di 2 milioni e 400 mila banchi monoposto “ha rifatto l’arredo delle scuole italiane”.

Poi ha ammesso di avere “sofferto di vedere Paesi come Francia e Germania che davano indicazioni diverse da noi sulla scuola (lasciavano andare gli alunni in classe, n.d.r.) e 20 regioni in Italia che davano indicazioni diverse, con le scuole chiuse e i centri commerciali aperti”.

Il riferimento è alla decisione forzata di chiudere tutti gli istituti scolastici lo scorso anno, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2020.

Il dramma della seconda ondata

“Ad ottobre-novembre, con la seconda ondata, l’epidemia è tornato un problema di carattere nazionale, con le scuole che riaprivano. È stato un dramma assoluto dare indicazione alla ministra Azzolina che l’unico rimedio era il distanziamento a scuola, in classi pollaio poi”.

Secondo Miozzo, nell’ultimo anno “il Comitato tecnico scientifico ha operato bene in un contesto difficile, mai visto prima”, perché a mente fredda si può dire che “il lockdown è stata una scelta dolorosa: non sapevamo nemmeno cosa fosse, dovevamo tradurre ciò che vedevamo in tv a Wuhan, pensando che fosse una dittatura e che qui non si poteva fare”.

Le chiusure necessarie

“Poi abbiamo capito che era l’unica terapia. Abbiamo chiuso la scuola, una scelta dolorosa, come limitare il numero dei partecipanti ai funerali, ma sapevamo che questi ultimi erano focolai. Lo abbiamo fatto supportati dalle istituzioni, a partire dal ministro della Salute Speranza”.

Miozzo ha quindi ricordato che “nella prima ondata c’è stata una straordinaria capacità degli italiani di rispondere all’emergenza, ne siamo usciti a inizio maggio perfettamente bene, con gli indicatori crollati, sembrava finita ma sapevamo che non era così”.

Persa la fiducia per i vaccini

Lì è iniziata la battaglia con i santoni del ‘non vi preoccupate, riapriamo tutto, c’è l’estate’, poi abbiamo visto cosa ha provocato l’estate”.

Adesso, però, i contagi sono tornati a far paura. Nell’ultimo giorno oltre 20 mila nuovi contagi e 500 decessi.

Bisogna quindi puntare sui vaccini. Solo che in tanti, dopo lo stop cautelativo delle somministrazioni AstraZeneca, ad avere perso la fiducia nella sicurezza del vaccino (anche se i medici consigliano sempre di farlo e rassicurano che dopo quarantott’ore difficilmente potranno subentrare effetti collaterali).

Informare sull’utilità dei vaccini

Secondo l’ex numero uno del Cts serve ora “una campagna informativa che faccia chiarezza: sarà indispensabile per ridare fiducia ai cittadini che hanno dubbi e sono preoccupati“.

“Bisogna spiegare e far capire bene, un grande ruolo lo avranno i medici di famiglia e i pediatri, di cui i pazienti si fidano”.

Al ministero tanta ansia

Miozzo è diventato da qualche ora uno dei collaboratori stretti del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “ho visto, entrando al ministero, quanta ansia e preoccupazione ci siano”, per il caso AstraZeneca”.

E pensare, ha concluso, che “la campagna di vaccinazione dei docenti e del personale scolastico stava andando abbastanza bene”, con oltre 600 mila dosi somministrate.