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Mobilità, ancora una volta beffati i docenti fase B

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Leggo con curiosita’ le modalita’ attraverso cui si procedera’ alla mobilita’ dei docenti per l’anno scolastco 2016/2017 e scopro con stupore che i vincitori dell’ultimo concorso individuati nella fase B, costretti ad accettare una sede di servizio fuori dalla regione ove hanno partecipato al concorso, potranno si’ partecipare alla mobilita’ interprovinciale ma solo nella fase quattro per i posti residuati, e dopo avere assegnato la sede definitiva ai docenti assunti nella fase C.

Sicche’, i docenti assunti nella fase b, dopo il danno per essere stati costretti a scegliere la sede di servizio fuori regione per il corrente anno scolastico, pena l’esclusione dalla graduatoria, subiscono la beffa di essere ancora una volta preceduti da coloro che in graduatoria generale del concorso si trovavano indietro e che hanno avuto la possibilita’ di prestare servizio nella propria provincia e talvolta nel proprio comune.

I vincitori dell’ultimo concorso assunti nella fase b hanno subito tale ingiustizia ma erano convinti che nella fase della mobilita’ per la scelta della sede definitiva si sarebbe fatta giustizia mettendo tutti i richiedenti nelle medesime condizioni di partenza.

Purtroppo ancora una volta i docenti vincitori dell’ultimo concorso individuati nella fase b e costretti a scegliere una sede lontana dalla propria regione, nella scelta della sede definitiva, saranno preceduti da chi era indietro nella graduatoria del concorso e che nel corrente anno scolastico, ha gia’ avuto la possibilita’ di prestare servizio in una sede della propria provincia e talvolta nel proprio comune.

I docenti che sono stati obbligati a lavorare fuori regione, infatti, potranno partecipare alla mobilita’ per il prossimo anno scolastico ma solo sui posti residuati e dopo che i loro colleghi assunti nella fase c avranno operato le loro scelte.

Oltre il danno la beffa.

Chiedo, pertanto, a tutte le autorita’ cui e’ inviata la presente di prendersi carico di quanto sopra e di contribuire, ciascuno per la propria competenza, a trovare la giusta soluzione eliminando la, piu’ volte ricordata, macroscopica ingiustizia.