Home Politica scolastica Mobilità docenti 2016, ci sarà disparità di trattamento

Mobilità docenti 2016, ci sarà disparità di trattamento

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La nuova mobilità scolastica, prevista dalla Legge 107/15, introduce inaccettabili disparità di trattamento: chi vuole spostarsi non può farlo. Chi non vuole, deve.

A denunciarlo è la Uil Scuola, attraverso una denuncia circostanziata. “Rischiamo un carosello infinito dove alle legittime aspettative delle persone si risponde con regole inadeguate e imprecise”, lamenta Pino Turi, segretario generale Uil Scuola.

Il sindacato Confederale prende ad esempio alcuni docenti, tutti a loro modo danneggiati dall’approvazione della riforma.

Anna è insegnante di ruolo, da qualche anno, a Torino.
Quest’anno vorrebbe trasferirsi a Roma. Per farlo presenterà domanda di trasferimento.
Al momento attuale, stante che sul tema della mobilità regna la massima incertezza, si può supporre che, se otterrà il trasferimento cambierà non solo città ma anche ‘status’: il trasferimento infatti comporterà la perdita della titolarità dalla sua scuola per assumere quella dell’ambito territoriale.
Passerà dalla scuola all’ambito: da lì verrà scelta dal dirigente per l’attribuzione dell’incarico triennale.

Carla è stata immessa in ruolo nella fase C è di Torino ed è riuscita restare a Torino su sede provvisoria.
Lei non ha alcuna intenzione di spostarsi, dovrà, invece, partecipare alla mobilità per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale. Corre, quindi, il fondato rischio di doversi trasferire anche non volendolo. Anche lei andrebbe in un ambito territoriale. Ed è dall’ambito che verrà scelta dal dirigente per l’attribuzione dell’incarico triennale.

Francesco è stato immesso in ruolo nella fase O – A  a Torino.  Vorrebbe tornare a Napoli ma per il suo caso  vale il blocco triennale per la mobilità interprovinciale. Non può trasferirsi. Sarà costretta a restare nella provincia di Torino.

 

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È inevitabile che il giudizio del sindacato sia a dir poco aspro. “Sono situazioni concrete che producono effetti indesiderati e opposti. Chi vuole spostarsi non può farlo, chi non vuole deve.  Si è passati dalla lotteria estiva – commenta Pino Turi – alla giostra di Natale.  Quel che si preannuncia è un carosello infinito, dove alle legittime aspettative delle persone si risponde con strumenti legislativi inadeguati e imprecisi”.

La Uil, come gli altri sindacati, spera ora che il nuovo contratto sulla mobilità ponga rimedio almeno ad una parte di queste incongruenze. “Siamo in una situazione straordinaria – aggiunge Turi – occorre mettere a punto strumenti normativi che consentano a tutti di potersi spostare su tutti i posti.  Abbiamo chiesto un incontro al ministro per mettere a punto le soluzioni più adatte: nessuno può essere escluso.  Nella trattativa che è in corso vanno superate le disparità di trattamento e trovate le soluzioni per dare chiarezza di metodo e certezze alle persone”.

 

Ecco il quadro delle possibilità che si profilano per la mobilità degli insegnanti, se si prendono in considerazione le diverse fasi delle immissioni in ruolo:

   

Blocco triennale

Provincia

Regione

Ambiti

Personale già in ruolo
al 2014 -2015

Tutti

NO

SI

SI

FASE 0
personale assunto da GAE

36.000

SI

SI

NO

Scuola

FASE A
personale assunto da GAE

11.000

SI

SI

NO

Scuola

FASE B 
Posti di diritto rimasti 
dalle fasi 0 e A 
(scelta tra 100 province)

9.000

NO

NO

NO

SI

FASE C
Posti dell’organico Potenziato

55.000

NO

NO

NO

SI

             

 

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