Home I lettori ci scrivono Mobilità, il servizio nelle scuole paritarie deve essere conteggiato

Mobilità, il servizio nelle scuole paritarie deve essere conteggiato

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Oggi si chiude un vergognoso capitolo di discriminazioni subite dai docenti della scuola paritaria: la ripetuta esclusione dai CCNI di mobilità, nella parte relativa alle Note Comuni, del servizio prestato nelle scuole paritarie, palesemente in contrasto con una legge nazionale e con i principi comunitari di non discriminazione e di parità di trattamento.

La vittoria nel merito al Tar Lazio del 31/12/2018, la prima in Italia, con L.62/2000 ha espressamente affermato che “Il sistema nazionale di istruzione … è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali” e che le suddette scuole paritarie svolgono un “servizio pubblico” (art. 1 commi 1 e 3).

In ragione di tale principio sono stati previsti penetranti controlli e rigide prescrizioni per gli istituti paritari, vedasi in particolare la C.M. 31/2003 e il D.L. 255/2001, art. 2, comma 2. Dunque non si ravvisano motivi per limitare l’efficacia di questa disposizione alla sola formazione delle graduatorie e non anche alla valutazione di questo servizio ai fini della mobilità.

In sostanza, è illegittima l’esclusione dell’attribuzione di punteggio, in sede di mobilità, per il servizio d’insegnamento svolto negli istituti paritari. Diversamente opinando si perverrebbe ad una interpretazione della vigente normativa contraria ai principi di eguaglianza e d’imparzialità dell’amministrazione.

Cosa faranno adesso Miur e Sindacati firmatari del prossimo CCNI? Continueranno ad ignorare che i servizi della scuola paritaria e della scuola statale hanno per legge la medesima dignità e le medesime caratteristiche? Cosa dirà il senatore Pittoni che ha voluto impedire “l’assalto alla diligenza” escludendo il servizio della paritaria dal concorso straordinario di primaria e infanzia?

 

Filomena Pinca