Home Attualità Offriva prestazioni sessuali in un sito hard: sospesa insegnante a Vicenza

Offriva prestazioni sessuali in un sito hard: sospesa insegnante a Vicenza

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A Vicenza scoppia il caso dell’insegnante trans, accusata di offrire prestazioni sessuali in un sito pornografico.

La docente di inglese, precaria e con un contratto a termine iniziato ad ottobre, dall’inizio dell’anno si presentava regolarmente in classe, per tenere le sue lezioni a qualche decina degli oltre mille allievi dell’istituto Tecnico Industriale “Alessandro Rossi”.

L’insegnante non passava inosservata, anzi gli studenti, come riporta Il Fatto Quotidiano, riferiscono che alcuni giorni si vestiva con abiti femminili, altri giorni più tipicamente maschili.
Gli studenti, navigando in rete, incuriositi dall’abbigliamento originale della loro prof, hanno trovato una foto compromettente molto somigliante alla loro docente, in un sito hard dove “Luna trans” offre notti di sesso a pagamento, indicando la tariffa di 270 euro.

Le fotografie, riporta ancora Il Fatto Quotidiano, sono finite sul tavolo del preside che ha chiesto spiegazioni all’insegnante e ha interessato le autorità scolastiche. Successivamente  è stata decisa la sospensione dall’insegnamento, ravvisando profili etici ed educativi che impedivano il proseguimento del rapporto di lavoro.

“Il mio primo pensiero è stato che si trattasse di una burla. Per un po’ ho sperato che fosse così. Ma ho fatto le mie verifiche ed è tutto vero. L’insegnante è stato sospeso”, dichiara Elena Donazzan assessore regionale all’Istruzione, che chiede l’aiuto degli ispettori dell’USR Veneto per far luce maggiormente sul caso.

“Chiederò la collaborazione dell’Ufficio regionale per arrivare anche al ministero e chiedere che in graduatoria venga ammesso non solo chi ne ha titolo per insegnare, ma chi dimostra una condotta morale adeguata” ha aggiunto l’assessore Donazzan. Che ha concluso: “La scuola è stata tempestiva nel reagire, ma la cosa grave è che i ragazzi hanno riconosciuto l’anomalia e tirato fuori le fotografie. Noi adulti abbiamo stimolato la loro curiosità scabrosa”.

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