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Personale ATA, il malcontento dopo i tagli alle dotazioni organiche

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera del sindacato Feder ATA che denuncia il taglio di personale per il prossimo triennio.

Onorevoli Ministri,

con nota n. 0017763 del 30 Giugno 2016 avete trasmesso alle Scuole Italiane lo schema del Decreto Interministeriale organici ATA 2016, che “determina le dotazioni organiche ATA per gli anni scolastici 2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019 con eventuale revisione annuale”.

Purtroppo si evince che sono stati confermati i tagli preannunciati, nonostante un incremento di 8.687 alunni.

Il totale dei posti disponibili per il prossimo triennio pertanto sarà di 203.534 con 3.589 posti in meno sull’organico di diritto rispetto all’a.s. 2011/2012.

Nel decreto vengono citati la Legge 190 del 23/12/2014, il Decreto Legge n. 112 del 2008 e la Legge n. 133 del 2008, che hanno come obiettivo prefissato un risparmio di 50,7 milioni di euro annui a decorrere dall’a.s. 2015/2016 ottenuto grazie ad una riduzione del numero di personale: noi ATA perciò serviamo solo per far cassa, per far risparmiare lo Stato che così può assumere docenti, a cui attribuire bonus di vario genere e creare l’organico potenziato docenti nelle Scuole autonome che però dovranno gestire tutto questo surplus lavorativo con organici ATA sempre più ridotti: infatti ovviamente non si può più parlare di soli 2020 posti in meno perché, essendoci stato un notevole incremento di alunni, si dovrebbe avere un aumento di posti e non una diminuzione.

Per quanto riguarda gli Assistenti Amministrativi è più che evidente che 46.822 posti non siano assolutamente sufficienti per poter espletare tutti gli adempimenti amministrativi piombatici addosso in questi anni, a cominciare da tutte le pratiche relative alle molteplici immissioni in ruolo dei docenti ( tutti noi che lavoriamo ogni giorno nelle scuole siamo a conoscenza del delirio odierno dovuto alle prese di servizio differite con il solito SIDI sempre mal funzionante…).

Non dimentichiamo l’attuale normativa: Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. n. 82/2005 e successivo D.lgs. 235 del 30/12/2010, il D.P.C.M. 3/12/2013 che descrive le regole tecniche in materia di sistema di conservazione, non dimentichiamo il processo di dematerializzazione (il progressivo incremento della gestione documentale informatizzata all’interno della Pubblica Amministrazione in questo caso della scuola) e la sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione amministrativa e didattica in favore del documento informatico come registri scolastici, pagelle, circolari web, documenti elettronici, protocollo informatico, istanze online, la segreteria digitale e la conservazione sostitutiva come descritto prima.

Dal 11 ottobre 2015 scorso le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a inviare in conservazione il registro giornaliero di protocollo entro la giornata lavorativa successiva, l’invio in conservazione sostitutiva dei singoli documenti informatici protocollati a partire da Agosto 2016.

Il fine ultimo della dematerializzazione non è sostituire l’uomo, ma sostituire i documenti cartacei e proprio quest’ultimo fine per poter essere raggiunto ha bisogno di un aumento delle risorse umane!

Il profilo degli Assistenti Tecnici è stato fortemente umiliato dall’introduzione dell’inutile e dispendiosa figura dell’animatore digitale il quale doveva istruire e supportare il Personale per quanto legato all’informatica ma nella realtà si è trasformato in una vera e propria “barzelletta”, con talvolta gente inesperta e incompetente che ha riversato, come al solito, tutte le incombenze di loro competenza sugli Assistenti Tecnici o sugli Assistenti Amministrativi i quali, oltre al danno, hanno avuto anche la beffa !

I Direttori S.G.A continuano a diminuire nell’indifferenza più totale.

I posti di Collaboratore Scolastico sono aumentati di 29 unità, una cifra semplicemente ridicola rispetto alle maggiori attività presenti e future, previste anche dalla cosiddetta “Buona Scuola”: con il totale previsto di 131143 unità sarà impossibile assicurare un regolare funzionamento dei servizi scolastici, a cominciare dalla sicurezza e dalla sorveglianza sui nostri minori; inoltre l’accantonamento di 11857 posti per la “terziarizzazione dei servizi” amplierà notevolmente il disagio già presente nelle nostre scuole, perché i dipendenti delle cooperative coinvolte non potranno effettuare in pochissime ore lo stesso prezioso lavoro svolto dai nostri collaboratori ma allo Stato costeranno molto di più (= più spesa meno resa).

Inoltre con la suddivisione dei contingenti deve essere operato l’accantonamento di una quota di posti pari al tre per cento della dotazione organica provinciale, per la completa fruizione, da parte delle scuole, dell’organico spettante dall’applicazione delle tabelle.

Onorevoli Ministri,

come già ribadito dalla scrivente Federazione in più occasioni, è semplicemente necessario che ascoltiate i modesti suggerimenti di chi come noi lavora da sempre ed ogni giorno nella Scuola senza distacchi sindacali, e conosce le esigenze dell’utenza, che dovrebbe essere tutelata in primis senza nascondersi dietro a paroloni senza costrutto: abbiamo avanzato proposte anche in merito ai possibili risparmi a cui attingere per poter ampliare gli organici, grazie ad una revisione dei parametri con relativo superamento delle attuali regole restrittive, e ritornare a nominare supplenti, che non sono uno spreco ma una preziosa risorsa, oltre che persone con una dignità e una famiglia alle spalle.

Inserendo, come appare evidente sia la volontà del Vostro Governo, altri privati nelle Scuole statali, si otterrebbe solo un aumento di spesa, un peggioramento dell’offerta formativa e un notevole rischio di infrazioni o altro, come accaduto anche recentemente in occasione degli SCANDALOSI appalti per le imprese di pulizia.

Devono invece essere tutelate le esigenze di funzionamento di tutte le Istituzioni Scolastiche, sia quelle del primo ciclo dove ci sono i nostri piccoli e che hanno situazioni particolarmente complesse con notevoli frammentazioni di plessi, sia quelle del secondo ciclo dove studiano i futuri uomini e donne della nostra bellissima Italia e dove sono più numerosi i fenomeni di abbandono e dispersione scolastica.

Ribadendo che l’impegno politico, assunto lo scorso anno dal sottosegretario Faraone di ripristinare nell’organico di diritto i 2020 posti tagliati, è stato chiaramente disatteso, chiediamo con forza che almeno con l’organico di fatto sia sanata una situazione che appare già notevolmente difficoltosa, perché la Scuola è un bene di tutti e come tale va salvaguardato e tutelato e solo avendo personale ATA a sufficienza, che contribuisce con il proprio lavoro al progetto educativo nel suo insieme, questo sarà possibile.

Chiediamo inoltre che, anche per gli ATA come per i docenti, venga istituito l’organico potenziato per poter così ovviare, almeno in parte, al noto divieto di nominare supplenti e che vengano immessi in ruolo i precari su tutti i posti vacanti e disponibili.

Onorevoli Ministri,

Vi chiediamo di portare più attenzione e rispetto al Personale Amministrativo Tecnico ed Ausiliario delle Scuole statali di ogni ordine e grado per garantire più servizi, più ordine e più efficienza alla Scuola italiana.

La storia della nostra Scuola, dove il Personale ATA ne è parte integrante fondamentale e insostituibile, è ad una svolta.

Noi della Federazione del Personale ATA con la determinazione e la serenità che abbiamo conquistato “sul campo di lavoro quotidiano”, Vi diciamo che è possibile farla finita con una politica di tagli, di chiacchiere incomprensibili, di “stupide baruffe”e di OO.SS. senza mestiere, solo a caccia di deleghe.

Vi diciamo che è possibile realizzare insieme al Personale ATA un grande sogno: quello di una Scuola più giusta, più generosa verso chi ne ha veramente bisogno, più serena, più moderna ed efficiente, modello da esportare in Europa e nel mondo per costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un futuro migliore per tutti.

SENZA IL PREZIOSO CONTRIBUTO DEL QUOTIDIANO LAVORO DEL PERSONALE ATA NON CI SARA’ MAI UNA BUONA SCUOLA ITALIANA.