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Pnrr, ok a nuovi asili nido, ma chi li gestirà? Verso assunzione di 30mila educatori

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Mentre attendiamo l’intervento del ministro Bianchi alla Camera per riferire sullo stato di attuazione del Pnrr, ritorniamo su alcune questioni anticipate lo scorso novembre dal ministro stesso, insieme alla ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna e alla ministra per le pari opportunità Elena Bonetti, in tema di asili nido scuole dell’infanzia. Secondo i nostri calcoli saranno circa 30 mila le nuove assunzioni che il piano di ripresa e resilienza potrà garantire, stando alle cifre finanziarie investite dal Governo Draghi e comunicate dai relativi ministri in conferenza stampa: parliamo di 900 milioni di euro in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione.

“Sono molto contento di quello che ho sentito sugli asili nido,” commenta il nostro vice direttore Reginaldo Palermo nel corso della diretta che è seguita alla conferenza stampa di novembre del ministro Bianchi. “I ministri hanno ribadito l’importanza degli asili nido per lo sviluppo dei bambini, e dunque finalmente non si parla più di asili nido come servizi assistenziali ma anche come servizi che aiutano il bambino a crescere e quindi anche a prevenire la dispersione”.

Tutti gli enti locali si attiveranno?

“Quanto ai 900 milioni di euro per sostenere gli enti locali nella gestione degli asili nido – continua il vice direttore – con il termine sostegno mi viene da pensare che la spesa che gli enti locali dovranno sostenere non sarà coperta interamente da contributi statali, per questo mantengo ancora alcune perplessità perché poi non dappertutto gli enti locali si impegnano in modo consistente e continuativo in materia di politiche scolastiche”.

Nel video a seguire le parole del nostro vice direttore Reginaldo Palermo

Livelli essenziali minimi degli asili nido

“Per la prima volta in legge di bilancio abbiamo definito e finanziato i livelli essenziali per le prestazioni degli asili nido,” ha annunciato la ministra Carfagna. “Quindi tutti i Comuni dal nord al sud dovranno garantire a assicurare dei livelli minimi, che corrispondono a 33 posti ogni 100 bambini residenti“. Un intervento – spiega la ministra – che mira ad equiparare tutte le regioni del nostro Paese sul fronte dei servizi per l’infanzia riducendo quei divari territoriali che si accumulano da decenni.

“Sul tasso di copertura degli asili nido si va da punte anche del 33 o del 34% in alcune regioni del centro nord, per scendere ben sotto il 14% in alcune regioni del mezzogiorno”. L’obiettivo del 33% di posti garantiti diventa quindi obiettivo nazionale.

Organico asili nido

E andiamo ai numeri finanziari. Per raggiungere questo obiettivo del 33% di posti-alunno minimi in ogni Comune d’Italia, come accennavamo in apertura, il Pnrr stanzia 900 milioni di euro in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione. Una cifra che il Ministro ha dichiarato di volere stabilizzare dopo il 2027 ricorrendo ai fondi ordinari. Una prima tranche quindi la fornirà il Pnrr, ma a partire dal 2027 questi 900 milioni dovranno essere sborsati ogni anno per remunerare le risorse umane necessarie alla gestione dei nuovi asili nido. E sarà la legge di bilancio a farlo. Insomma, non si può rischiare che gli asili vengano costruiti e poi non si abbia il personale che ci lavora per renderli operativi. Ha dichiarato infatti la ministra Carfagna: “I nuovi asili non dovranno essere cattedrali nel deserto. Sul fronte della programmazione stiamo lavorando su strumenti diversi. Con il Pnrr costruiamo i mattoni e poi con i fondi ordinari, appostati in legge di bilancio, noi finanziamo il servizio”.

30 mila posti di educatore

Ma quanto personale può essere assunto con 900 milioni di euro? Considerando una media di 30 mila euro annui a singola risorsa umana nelle scuole (che è anche la cifra media indicata dal Ministero dell’Istruzione per l’assunzione dell’organico Covid: per queste risorse umane, infatti, il Mi calcola un importo mensile medio di 2.709 euro), il risultato è un totale di 30 mila persone assunte, nuovi educatori che dovranno occuparsi dei 264 mila nuovi piccoli alunni previsti dal Pnrr.

“La scuola e questi bandi, e gli schemi di decreto del Governo Draghi testimoniano un interesse sincero a ridurre i divari territoriali nel nostro Paese – continua la ministra per il Sud e la Coesione -. Incrementare la dotazione degli asili nido laddove manca significa garantire una formazione anche per i più piccoli e la possibilità per le donne di lavorare. E a sua volta incrementare la possibilità per le donne del mezzogiorno di trovare un lavoro significa rendere la nostra società nel mezzogiorno non solo più giusta e più equa, ma anche più ricca e più attrattiva”.

“I bandi rappresentano un’occasione storica per accorciare le distanze nel nostro Paese, sul fronte degli asili nido, delle palestre, delle mense – conclude -. Questo tempo pieno che al nord è un diritto, al sud è un miraggio. Non sarà più così”.

Cos’è il Pnrr?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un piano di trasformazione del Paese, di rilancio economico, di realizzazione della transizione ecologica e digitale, realizzato grazie al programma europeo Next Generation EU, che investe € 750 miliardi con l’obiettivo di rilanciare l’economia europea dopo la pandemia di COVID-19 e di renderla più verde e digitale.

Il PNRR è articolato in 6 Missioni

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. Istruzione e ricerca;
  5. Inclusione e coesione;
  6. Salute.

Beneficiari della missione Istruzione

I beneficiari delle risorse stanziate per l’Istruzione, che saranno assegnati attraverso avvisi pubblici, sono:

  • le scuole,
  • gli Its,
  • gli enti locali proprietari degli edifici per quanto riguarda gli interventi di edilizia scolastica.

Gli avvisi

E andiamo agli avvisi, quindi ai bandi che il Ministero dell’Istruzione ha predisposto per dare attuazione agli obiettivi del Pnrr. A seguire quanto comunicato dal MI.

Per il potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola:

L’avviso intende aumentare la disponibilità di palestre e impianti sportivi, grazie a nuova realizzazione o alla messa in sicurezza di strutture già esistenti. L’avviso è aperto alla partecipazione di tutti gli enti locali, che possono presentare la candidatura entro il 28 febbraio 2022.

Per aumentare la disponibilità di mense e facilitare il tempo pieno:

L’avviso intende aumentare la disponibilità di mense scolastiche, anche per facilitare il tempo pieno, ed è rivolto esclusivamente ai comuni per le scuole di primo ciclo e alle province per i convitti. Le candidature vanno presentate entro il 28 febbraio 2022.

Per la realizzazione di nuove scuole, innovative, sicure e inclusive

L’avviso mira alla realizzazione di nuove scuole, mediante sostituzione edilizia, per avere plessi più innovativi, sostenibili, sicuri e inclusivi. L’avviso è aperto a tutti gli enti locali, che possono presentare le candidature entro l’8 febbraio 2022.

Per aumentare l’offerta di servizi educativi nella fascia 0-6

L’avviso intende far crescere l’offerta di servizi educativi sia per la fascia 0-2 (asili nido), sia per la fascia 3-6 (scuole dell’infanzia), grazie alla realizzazione di nuovi spazi o alla messa in sicurezza di strutture già esistenti. Sono stati stanziati 2,4 miliardi di euro per gli asili nido e 600 milioni per le scuole dell’infanzia. L’avviso è aperto alla partecipazione di tutti i comuni, che possono presentare le candidature entro il 28 febbraio 2022.