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Precari, se salta il decreto i sindacati vanno allo sciopero generale

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Sul precariato i sindacati non arretrano: se dovessero saltare gli accordi presi nel corso dell’incontro di fine aprile con il premier Giuseppe Conte, si dicono pronti allo sciopero generale.

Il diktat sindacale

“Oggi noi pretendiamo si dia seguito all’accordo del 24 aprile scorso attraverso un decreto di urgenza – ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, durante la conferenza stampa organizzata a Roma dalle cinque organizzazioni sindacali per fare il punto sui precari della scuola – Ma se ciò non dovesse accadere torneremo con le azioni di lotta, a partire da uno sciopero generale in autunno”.

Sinopoli (Flc-Cgil): noi negoziamo con un solo governo

“A questo punto – ha detto ancora Francesco Sinopoli – ci aspettiamo delle risposte, il tempo è scaduto. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato l’intesa e ci ha messo la faccia e noi sindacati abbiamo fatto altrettanto”, “se questo governo non è in grado di fare andare avanti questo Paese, ne tragga le conseguenze”. “Noi negoziamo con un solo Governo”, ha concluso il leader dalla Flc-Cgil.

Consiglio dei ministri decisivo

Determinante, a questo punto, sarà il prossimo Consiglio dei ministri del 9 agosto, sul quale si registrano tuttora posizioni diverse nella maggioranza, con il Movimento 5 Stelle che continua a parlare di sanatorie e non di reclutamento che premia i docenti precari più meritevoli. Di contro, il senatore Mario Pittoni, fautore di diverse delle soluzioni all’esame del Governo, sostiene che le selezioni sono presenti anche in seno alle procedure straordinarie e ai Pas abilitanti.

 

L’affronto

Qualora il decreto non dovesse passare, per Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda si tratterebbe di una gravissima sconfessione, una sorta di affronto, rispetto agli impegni assunti anche dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti assieme al Capo del Governo: non si tratta di fare sanatorie, hanno ribadito i leader dei sindacati maggiori nel corso della conferenza stampa, ma solo di stabilizzare chi ha dimostrato, con il servizio, di potere svolgere questa professione.