Home Personale Premialità: perchè mai dovrebbe essere di 15-20 euro al mese per tutti?

Premialità: perchè mai dovrebbe essere di 15-20 euro al mese per tutti?

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Sulla questione del “premio” che i dirigenti potranno/dovranno assegnare ai docenti al termine dell’anno scolastico continuano gli equivoci e gli errori.

La legge 107 non è ancora ben conosciuta dal personale della scuola: basta frequentare i social network e leggere post e commenti per rendersene conto.
Uno dei temi più discussi e sul quale esistono ancora fraintendimenti è quello della “valorizzazione” del merito dei docenti.
Per esempio ci è voluta una esplicita faq del Ministero per convincere tutti che l’operazione prenderà avvio già quest’anno; l’equivoco era dovuto al fatto che la legge stanzia 200 milioni di euro ma solo a partire dal 2016. Ma – e la nostra testata lo aveva chiarito bene già da tempo- è ovvio che se il premio verrà erogato a fine anno non era assolutamente necessario stanziare fondi già nel 2015.
C’è poi chi sostiene che per ora non se ne parla in ogni caso perchè “mancano i decreti attuativi”.
Francamente non si capisce però quali debbano essere i decreti, dal momento che la legge non ne parla affatto.
Senza contare coloro che sostengono che il premio è di fatto una bufala perchè si ridurrà, nella migliore delle ipotesi a una manciata di euro al mese.
Il ragionamento di molti insegnanti è infatti questo: “Se alla nostra scuola spettano 25mila euro e noi  siamo in 100, a ciascuno di noi toccherà un bonus di 250 euro annui lordi che non basteranno neppure per una pizza al mese”.
In realtà il calcolo è completamente sbagliato perchè la legge non prevede affatto che il “premio” venga assegnato a tutti. Anzi, potrebbe persino capitare che i 25mila euro vengano divisi solamente fra due o tre docenti.
C’è anche chi pensa che il Miur, prima o poi, emanerà delle linee guida sull’argomento, fissando percentuali minime e massime di docenti ai quali assegnare il premio; ma si tratta di voci che non hanno alcun fondamento e che in ogni caso non sono sostenute da una lettura testuale della legge.