Home Attualità Regionalizzazione, in Friuli Venezia Giulia il personale sarà pagato dalla Regione

Regionalizzazione, in Friuli Venezia Giulia il personale sarà pagato dalla Regione

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Dirigenti, docenti di sostegno e personale Ata assunti attraverso risorse regionali. E’ questo lo “uno storico accordo”, così viene definito dall’assessore all’istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia, fra la Regione e il MIUR per l’assunzione di personale dirigente, ATA e docente di sostegno, attraverso risorse regionali.
L’accordo è stato approvato dalla giunta regionale e in attesa di sigla definitiva fra le parti.

Una sorta di anticipo alla discussione che ancora si deve risolvere in Consiglio dei Ministri.

L’accordo Miur – Regione

Il documento, presentato lunedì scorso nel Palazzo della Regione alla presenza di Patrizia Pavatti, direttore dell’Ufficio scolastico (dirigente Miur, quindi), si legge su La Repubblica, ha lo scopo di tamponare le carenze di organico con effetto immediato.

In totale saranno dieci i dipendenti regionali distaccati al Provveditorato per un anno: tutti gli oneri saranno a carico del Friuli Venezia Giulia.

Complessivamente la Regione friulana metterà a disposizione 800 mila euro nel biennio 2019-2020, per assumere dirigenti scolastici e direttori di servizi generali e amministrativi.

Invece, un milione e 200 mila euro serviranno per reclutare a tempo determinato insegnanti di sostegno e personale amministrativo. Ancora, su questo punto, non si conosce il numero di assunti.

Le scuole, inoltre, potranno accedere alle graduatorie esistenti per potenziare, con soldi della Regione, il proprio organico interno. Anche il ministero assumerà sei funzionari (questi a tempo indeterminato), ma per farlo pescherà nelle graduatorie regionali.

Duro attacco della Flc Cgil

Il sindacato Flc Cgil, contesta duramente la scelta: “chiediamo subito un incontro al Ministro dell’Istruzione per rendere conto dello sconfinamento dei suoi poteri che non consentirebbero passi avventati e sconsiderati come questo”, tuona il segretario Francesco Sinopoli.

“L’accordo, errato nei suoi presupposti circa le prerogative che vengono attribuite alla regione e che appartengono invece allo Stato, apre le porte alla regionalizzazione del servizio istruzione, che in quanto servizio istituzionale, è di per sé nazionale e tale deve restare. Le giuste necessità di dotare sia le scuole del necessario personale dirigente, docente e ATA, sia gli uffici territoriali dell’organico di cui è stato depauperato nel corso degli anni, non riguardano la sola regione Friuli Venezia Giulia ma tutte le regioni italiane. Il Ministero, così facendo, abdica al suo ruolo e dichiara la sua incapacità a provvedere alle necessità delle scuole e degli uffici”.

Secondo Sinopoli la via è un’altra: “quella della coesione sociale e dello sviluppo di tutti territori perché il diritto all’istruzione va garantito in ogni angolo del Paese indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali”.

“Il Governo, interpretando quello che deve essere il compito della Repubblica, faccia il suo dovere e non rinunci al suo ruolo. O altrimenti chi ne gestisce le amministrazioni faccia un passo indietro e ceda il posto a chi è capace di fare il suo dovere di governante nazionale”, conclude il segretario Flc Cgil.

 

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