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Regionalizzazione scuola, depositata mozione all’ARS

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Sul profilo Facebook del deputato Antonello Cracolici (PD) apprendiamo che è stata depositata all’Assemblea Regionale Siciliana la mozione per dire NO al regionalismo differenziato sulla scuola. Come avevamo già anticipato in un nostro altro articolo, era ormai pronta una mozione contro la regionalizzazione della scuola da presentare all’ARS.

Contenuto della mozione

Il sistema formativo scolastico deve essere uguale su tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. Gli studenti italiani devono avere le stesse opportunità e lo stesso livello di istruzione, agli insegnanti ed a tutto il personale scolastico deve essere garantita parità di diritti. Il presidente Musumeci partecipi al Consiglio dei Ministri per contrastare le pericolose conseguenze dell’autonomia differenziata in campo scolastico che spaccherebbe l’Italia in due”. E’ il contenuto della mozione presentata all’Ars dal PD e condivisa da molti parlamentari di altri schieramenti politici.
“La regionalizzazione del sistema scolastico – si legge ancora nella mozione – determinerebbe inquadramenti contrattuali del personale su base regionale, salari, forme di reclutamento, sistemi di valutazione disuguali, nonché livelli ancor più differenziati di welfare studentesco e percorsi educativi diversificati facendo venir meno, in tal modo, il ruolo dello Stato come garante di unità nazionale, solidarietà e perequazione tra le diverse aree del Paese”.
“Una scuola organizzata a livello regionale, sulla base di specifiche disponibilità economiche – è scritto ancora nella mozione – rappresenta una netta smentita di quanto sancito dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione a fondamento del principio di uguaglianza, cardine della nostra democrazia, e lede gravemente altri principi come quello della libertà di insegnamento”.
La mozione chiede dunque al Governo regionale di:
sostenere in tutte le sedi istituzionali e politiche, anche esigendo il rispetto dei principi statutari e costituzionali che prevedono la partecipazione del Presidente della Regione alle decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri che hanno effetti nel territorio della Regione, i principi di unitarietà ed universalità dell’accesso al sistema formativo che non può che essere uguale in tutto il territorio nazionale;
rivendicare l’impiego di risorse pubbliche tali da garantire una eguale distribuzione delle risorse finanziarie per consentire a tutte le studentesse e gli studenti servizi scolastici ed extrascolastici uguali e, soprattutto, un percorso educativo e formativo che permetta loro il conseguimento delle competenze di cittadinanza attiva e per la vita;
individuare nuove risorse per garantire la sicurezza e il decoro degli edifici scolastici e nuovi e maggiori servizi nonché laboratori didattici innovativi in grado di migliorare le competenze linguistiche, matematiche e logiche delle nuove generazioni misurate dalle prove INVALSI;
sostenere le scuole, con il pieno coinvolgimento delle Città Metropolitane, Liberi Consorzi e i Comuni della Sicilia, anche con risorse finanziarie proprie, nel difficile compito di garantire la sicurezza degli edifici scolastici, la messa a norma degli impianti e il decoro delle strutture anche al fine di tutelare l’incolumità degli alunni e di tutto il personale che nella scuola lavora;
consentire la mobilità nazionale a tutto il personale della scuola ed ai docenti siciliani che non devono essere considerati “professionisti di serie B” ma importanti protagonisti nelle battaglie contro le diseguaglianze ed a sostegno della legalità.