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Reporter Bbc in gita scolastica in Nord Corea: quando la voglia di scoop supera il buon senso

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Gruppi di studenti nordcoreani vengono usati come “scudi umani”. La grave accusa è contenuta in un reportage, filmato clandestinamente e trasmesso domani dalla Bbc, reporter John Sweeney, assieme a due colleghi, si è unito in incognito a dieci studenti della School of Economics di Londra (Lse), che hanno trascorso otto giorni a Pyongyang. L’azione giornalista sta creando molte polemiche perché la presenza dei reporter avrebbe messo a rischio l’incolumità degli studenti.
Sweeney, si legge sulla stampa britannica, ha ottenuto il permesso di aggregarsi alla comitiva come “marito” di una delle accompagnatrici del gruppo, una lettrice della Lse, sua reale compagna. E approfittando di alcuni momenti di distrazione delle guide assegnate al gruppo dal regime, ha potuto filmare angoli di città, strutture ed edifici, anche quelli ritenuti più ‘sensibili’ da Pyongyang.
Le proteste sono nate dopo l’annuncio della Bbc sullo scoop, che andrà in onda nonostante il coro di proteste. I genitori di uno degli studenti, infatti, hanno scritto una durissima lettera alla scuola, accusando Sweeney di avere utilizzato i ragazzi del gruppo come “scudi umani” per i propri scopi. Da qui, la presa di posizione della Lse con il prestigioso network britannico.
In particolare, la Scuola ha rilevato che, d’ora in poi, tutti i viaggi di ricerca compiuti dai suoi studenti nel mondo saranno visti come un’occasione per i giornalisti di ottenere informazioni altrimenti inaccessibili. Un’accusa che è stata rispedita al mittente dalla Bbc, secondo la quale tutti i partecipanti alla gita in Corea del Nord erano a conoscenza della reale identità e delle intenzioni di Sweeney, approvandone in toto la presenza. Una presenza che però, a questo punto, si è rivelata davvero scomoda.