Home Politica scolastica Riforma, ancora una richiesta referendaria per cassarla

Riforma, ancora una richiesta referendaria per cassarla

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Contro la riforma della scuola, è ormai è un pullulare di ricorsi e richieste di referendum. A poche ore fa da quello presentato da Pippo Civati, assieme ad altri sette, il 17 luglio è stata la volta del comitato nazionale ‘Leadership alla scuola’: l’organismo ha reso noto di aver depositato in Cassazione il quesito referendario per ”abrogare in toto la riforma sulla scuola del governo Renzi votata in via definitiva dalla Camera il 13 luglio scorso”.

“Domani – riferiscono i promotori, quindi sabato 18 luglio – sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la richiesta referendaria che tutti i cittadini italiani potranno sottoscrivere negli uffici comunali di tutti i Comuni italiani”.

Il movimento referendario annuncia che oltre che presso i Comuni i cittadini avranno la possibilità – entro il 25 settembre – di sottoscrivere la richiesta di referendum presso appositi banchetti che saranno allestiti in tutto il territorio nazionale. L’installazione dei punti di raccolta firme sarà curata dai referenti del movimento che creeranno comitati locali in tutti i Comuni. Tra le iniziative in programma un portale appositamente allestito che consentirà ai promotori del referendum ”di riconoscersi in questo spazio virtuale in modo da favorire i contatti sul territorio, la collaborazione e l’organizzazione di comitati territoriali e scolastici”. E ancora, ”reti di comunicazione in tempo reale realizzate attraverso social network (facebook), mailing list, applicazioni mobili (whatsapp)”.

 

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Per i promotori del referendum l’unico ”merito di Renzi è quello di aver ideato una riforma della scuola tanto nefasta da far ritrovare insieme, indipendentemente dalle differenziazioni politiche e sindacali, le migliori energie dell’attuale scenario culturale e della scuola italiana”.

Il comitato ha mandato un invito ufficiale alle Rsu, alle segreterie provinciali, regionali e nazionali dei sindacati della scuola, chiedendo loro di assumere la guida e il coordinamento dell’iniziativa referendaria avviata.

Solo una considerazione: anche alla luce dell’avvio di diverse iniziative referendarie parallele, non sarà facile raggiungere mezzo milione di firme in poche settimane.

 

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