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Rischio idrogeologico per le scuole italiane

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A causa di frane e alluvioni, circa 6 milioni di persone in Italia sono a rischio, mentre gli edifici che potrebbero essere coinvolti sono 1 milione e 260 mila, di cui 531 ospedali e ben 6 mila scuole.
Questi sono i risultati allarmanti della prima rassegna annuale del Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi sullo stato del territorio del nostro Paese, sulla sua pianificazione e gestione, sul suo uso e consumo, sulla sua vulnerabilità, sulle risorse finanziarie impegnate e quelle da impegnare per la sua tutela, sullo stato degli interventi per il suo uso sostenibile e per la sicurezza ambientale, sulle prospettive di sviluppo.
La ricerca “Terra e Sviluppo. Decalogo della Terra 2010”, realizzata con la collaborazione scientifica del Cresme, il Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio, è stata presentata in conferenza stampa a Roma, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, lo scorso 13 ottobre 2010 ed ha evidenziato un Paese con forti criticità e con regioni particolarmente esposte come l’Emilia Romagna, la Campania e la Lombardia.
Ma neanche nel resto d’Italia la situazione è migliore: secondo lo studio infatti sarebbero circa 6 milioni le persone che abitano nei 29.500 chilometri quadrati del nostro territorio considerato ad elevato rischio idrogeologico, ovvero dove eventi naturali straordinari potrebbero determinare effetti nefasti per cose e persone. Inoltre, nel nostro Paese 1 milione e 260 mila edifici sono a rischio di frane e alluvioni; tra questi i 6 mila edifici scolasticipubblici e privati dislocati su tutta la penisola nelle aree ad elevata criticità idrogeologica, con ben 1.858 scuole nel nord-est, contro i 1.366 del nord-ovest, i 1.652 del sud, i 1.121 del centro e i 124 delle isole.
Della popolazione a rischio, il 19%, ovvero oltre un milione di persone, vivono in Campania, 825 mila in Emilia Romagna e oltre mezzo milione in ognuna delle tre grandi regioni del Nord, Piemonte, Lombardia e Veneto. È in queste regioni, insieme alla Toscana, dove persone e cose sono maggiormente esposte a pericoli, per l’elevata densità abitativa e per l’ampiezza dei territori che registrano situazioni di rischio.
Ma cosa si fa in Italia come opere di prevenzione?
Secondo le stime del Centro Studi del Cng, dal dopoguerra ad oggi sono stati spesi circa 200 miliardi di euro per contenere il dissesto idrogeologico e dei terremoti; cifre per lo più destinate  ad interventi successivi alle calamità naturali, piuttosto che per attività e lavori preventivi.
È inoltre stimabile a circa 52 miliardi il valore dei danni causati da eventi franosi e alluvionali relativamente allo stesso periodo, con una media di circa 800 milioni all’anno.
Il fabbisogno finanziario per mettere in sicurezza idrogeologica l’intero territorio nazionale ammonterebbe, secondo le stime del Ministero dell’Ambiente, in 40 miliardi, dei quali il 68% riguarderebbe interventi relativi alle 12 regioni del Centro Nord e il 32% le 8 regioni del Mezzogiorno. In assenza di calamità naturali e sulla base degli attuali livelli di spesa sarebbero necessario ben 33 anni.
L’attenzione maggiore verso la questione della sicurezza del territorio, con oltre il 4% del totale delle spese in conto capitale, si riscontra in Umbria, Veneto, Basilicata e Sardegna, mentre il fanalino di coda è il Lazio che ha destinato solo lo 0,6%.
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Frane con danni a persone o cose periodo 2002 – 2010 (settembre)*
 
 
 
Superficie a elevata criticità idrogeologica (kmq)
 
 
 
Popolazione residente nelle aree ad elevata criticità idrogeologica 2009
 
 
 
Edifici esistenti (residenziali e non residenziali) nelle aree ad elevata criticità idrogeologica 2009
 
 
 
Edifici scolastici pubblici e privati esistenti nelle aree ad elevata criticità idrogeologica 2009
 
 
 
Edifici ospedalieri pubblici e privati esistenti nelle aree ad elevata criticità idrogeologica 2009
 
Piemonte
 
133
 
3.097
 
565.621
 
127.792
 
593
 
58
Valle d’Aosta
10
557
21.786
9.115
34
2
Lombardia
132
2.114
582.228
113.112
629
70
Trentino-Alto Adige
24
1.653
139.061
36.473
229
19
Veneto
11
1.550
525.916
118.064
592
46
Friuli-Venezia Giulia
15
1.212
158.434
47.491
222
18
Liguria
130
470
121.756
24.912
110
12
Emilia-Romagna
18
4.316
825.017
167.744
815
100
Toscana
54
2.542
476.701
106.174
513
43
Umbria
2
899
95.740
21.983
109
5
Marche
2
955
157.186
34.123
183
20
Lazio
18
1.309
362.782
65.919
316
31
Abruzzo
3
899
101.710
33.019
132
9
Molise
2
836
62.219
23.345
78
5
Campania
86
2.598
1.107.885
187.099
994
56
Puglia
21
1.371
187.139
46.478
162
11
Basilicata
29
540
31.829
9.264
41
2
Calabria
83
1.157
157.225
56.029
245
15
Sicilia
130
830
55.197
16.507
59
5
Sardegna
2
614
36.666
14.766
65
4