Home Politica scolastica Scatti, soddisfatto il Ministro. Delusione del M5S

Scatti, soddisfatto il Ministro. Delusione del M5S

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“Abbiamo corretto un errore, adesso dobbiamo lavorare sul futuro”. Così il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, giudica il sì della Camera dei Deputati al decreto legge di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola, il cosiddetto decreto scatti, che ora è definitivamente legge.

“Con l’approvazione del decreto si è corretto il tiro rispetto ad un errore commesso in passato – spiega il Ministro – che rischiava di pesare sulle tasche degli insegnanti. Ora dobbiamo lavorare sul futuro. L’ho detto in molte occasioni e non mancherò di ripeterlo durante tutto il mio mandato: bisogna davvero cambiare passo. Dobbiamo uscire dalle emergenze continue, progettare una scuola che ridia dignità agli insegnanti, ma che metta al centro soprattutto il diritto dei nostri giovani ad una formazione adeguata per affrontare il futuro”.

Delusione, invece, per il M5S. I ‘grillini’ infatti avevano chiesto di sganciare i finanziamenti degli scatti stipendiali dall’offerta formativa. Invece così non è stato. Dunque restano appena 120 i milioni stanziati per il ripristino dell’annualità 2012, a fronte dei 370 necessari secondo le quantificazioni del MEF, e diventa legge il conseguente rinvio alla sessione negoziale per reperire i 250 milioni mancanti, che verranno inevitabilmente sottratti al MOF.

“Tutti i nostri emendamenti – dichiara Silvia Chimienti, relatrice di minoranza del decreto –  andavano nella direzione di coprire lo sblocco delle annualità 2012 e 2013 attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive e precisamente aumentando di due punti la percentuale della tassazione sulle rendite di capitale. La stessa identica copertura che viene proposta in televisione e sui giornali dal nostro premier Matteo Renzi per finanziare i mirabolanti interventi promessi. Purtroppo, alla prova dei voti, il Governo dimostra di non essere in grado di invertire la tendenza né di voler realmente fare ripartire la scuola, martoriata negli ultimi anni da tagli inumani”.

“Con la riduzione del fondo in questione – precisa Chimienti –  molte scuole si vedranno costrette a privarsi di attività didattiche extracurriculari di fondamentale importanza come  i corsi di recupero, ma anche di materiali utili alla didattica, delle ore di straordinario del personale Ata, degli emolumenti per i collaboratori del dirigente scolastico, delle indennità di turno, degli stipendi agli insegnanti di madrelingua, dei compensi per il personale supplente e altro ancora.

Il M5S si è astenuto in votazione finale: avallare il prelievo sul MOF significa accettare una logica ricattatoria che respingiamo fermamente. Non possiamo essere costretti a scegliere tra la sopravvivenza economica dei lavoratori e la qualità dell’offerta formativa” conclude la deputata.