Home Personale Sciopero scuola, come deve essere comunicato alle famiglie

Sciopero scuola, come deve essere comunicato alle famiglie

CONDIVIDI

Cosa succede in caso di sciopero? Come deve essere comunicato alle famiglie?

La Legge 146/90 prevede che in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali (tra cui la scuola) il Dirigente scolastico formi un gruppo minimo (contingente) di lavoratori che non sciopera per garantire le prestazioni indispensabili (o servizi minimi).

Nella scuola si formano contingenti solo per il personale ata o gli educatori di convitti o educandati, ma non per i docenti in generale.

L’Aran, in un orientamento applicativo, osserva che che i dirigenti scolastici, in occasione di ogni sciopero, “i capi d’istituto inviteranno in forma scritta il personale a rendere comunicazione volontaria circa l’adesione allo sciopero entro il decimo giorno dalla comunicazione della proclamazione dello sciopero oppure entro il quinto, qualora lo sciopero sia proclamato per più comparti.

“Decorso tale termine, sulla base dei dati conoscitivi disponibili i capi d’istituto valuteranno l’entità della riduzione del servizio scolastico e, almeno cinque giorni prima dell’effettuazione dello sciopero, comunicheranno le modalità di funzionamento o la sospensione del servizio alle famiglie, nonché al provveditore agli studi”, si legge ancora.

“Dalla comunicazione al provveditore dovrà altresì risultare se il capo d’istituto aderirà allo sciopero per consentire al medesimo provveditore di designare l’eventuale sostituto. Pertanto si evince chiaramente che, in caso di sciopero, il dirigente scolastico valuterà, con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, l’eventuale riduzione del servizio scolastico e comunicherà alle famiglie, entro i 5 giorni previsti, i prevedibili criteri organizzativi che saranno utilizzati per garantire il servizio stesso”, continua l’Aran.

Come deve essere comunicato lo sciopero

“Essendo una questione tipicamente gestionale, la stessa rientra nell’autonoma valutazione dell’amministrazione interessata che dovrà verificare la soluzione più opportuna, in base alle proprie esigenze funzionali e organizzative, nonché alla strumentazione tecnica eventualmente a disposizione dell’istituto“, conclude l’Agenzia.

Cosa fare in caso di sciopero (la pubblicazione della Flc Cgil in PDF)