Home Archivio storico 1998-2013 Estero Se anche la tollerante Amsterdam dice basta alla cannabis a scuola…

Se anche la tollerante Amsterdam dice basta alla cannabis a scuola…

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Va bene la tolleranza, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando c’è di mezzo la salute dei ragazzi. Per questo motivo il sindaco di Amsterdam, Eberhard van der Laan, il 13 dicembre ha comunicato di avere deciso, d’accordo con la sua giunta, di vietare ufficialmente il consumo di cannabis in tutte le scuole della città.
“Il sindaco ha annunciato che verrà emanato un divieto ufficiale contro il consumo di spinelli all’interno e nei pressi delle scuole di Amsterdam”, ha detto il portavoce Iris Reshef, aggiungendo che il divieto entrerà in vigore dall’inizio del prossimo anno scolastico. Un fenomeno che, alla luce delle ultime conferme scientifiche sui danni prodotti dall’uso prolungato, anche di droghe leggere, troverà sicuramente molti consensi. Anche a livello internazionale.
Così sarà la prima città dell’Olanda, paese noto per la sua tolleranza verso l’uso delle droghe leggere, dicendo basta ad una pratica che stava prendendo pericolosamente il sopravvento.
Sebbene la cannabis sia praticamente illegale e le droghe pesanti severamente vietate nei Paesi Bassi, il paese discrimina il possesso di meno di cinque grammi di erba dal 1976.
La decisione del primo cittadino di
Amsterdam, comunque, rappresenta solo l’ultimo atto di una serie di provvedimenti già abbastanza restrittivi: nella maggior parte delle scuole di Amsterdam ci sono già delle regole interne contro il fumo, ha ammesso la portavoce del sindaco, Reshef. Con il nuovo divieto, gli insegnanti saranno però autorizzati a chiamare la polizia nel caso in cui gli studenti si rifiutino di obbedire al regolamento, ha aggiunto.
“Ciò potrà portare a una multa o anche ai lavori socialmente utili. Si tratta tuttavia di uno strumento-ultima risorsa”, ha spiegato il portavoce del sindac, ricordando che norme simili sono già applicate in altre parti del Paese. Solo che Amsterdam è la prima città a ufficializzarle. E se l’esempio viene dalla capitale…