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Sissini sul “piede di guerra”: i precari rispondono alla sfida

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La manifestazione, organizzata, dal Cnss (Coordinamento Nazionale Specializzati e Specializzandi Ssis) e dal Kius (Coordinamento InterUniversitario Specializzati e Specializzandi Ssis), nasce per chiedere certezza sui 30 punti aggiuntivi ai soli abilitati Ssis e sul punteggio del servizio; per sollecitare l’istituzione di una quota di posti riservati ai sissini su un’apposita graduatoria a carattere regionale e lo sbocco delle immissioni in ruolo con la copertura di tutti i posti vacanti.

Il Movimento Interregionale dei precari, di contro, ha organizzato un sit-in permanente dei docenti precari davanti al Miur e di notte davanti alla sede del Consiglio di Stato.

Oggetto di contestazione sono la politica di precarizzazione del lavoro nella scuola e la politica di tagli della spesa che si traducono in uno svilimento della scuola pubblica. Prime fra tutte vengono contestate le norme che hanno determinato la perdita del lavoro da parte di migliaia di docenti della scuola pubblica, sia precari "storici" che vincitori del Concorso Ordinario.  Ciò aggravato – secondo quanto recita un comunicato stampa dei precari –  anche perché ingiustamente superati, nelle graduatorie provinciali, da una nuova categoria di precari abilitati nelle scuole a pagamento (Ssis) cui il Miur ha "regalato" trenta punti. Quindi, chiedono la cancellazione dei trenta punti aggiuntivi agli abilitati delle Scuole di Specializzazione presso le Università (Ssis); l’immediata immissione in ruolo dei precari su tutte le cattedre disponibili; il blocco della politica di tagli della spesa che degrada il livello qualitativo della scuola pubblica; l’arresto della politica dell’integrazione sull’handicap attuata attraverso una mercificazione del titolo di sostegno e una riduzione dei posti.