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Stefania Auci: “Si occupano tutti di scuola, malamente. È considerata un parcheggio, non più un supporto nella formazione”

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Stefania Auci, la docente di sostegno e scrittrice siciliana autrice de I leoni di Sicilia, che racconta le vicende della famiglia dei Florio, intervistata ai microfoni de Il Corriere della Sera, tra le varie tematiche toccate si è occupata anche di scuola, esponendo un concetto che recentemente è stato tirato in ballo anche dallo psichiatra Paolo Crepet.

“Inizio a scrivere alle 6 del mattino, poi corro in classe”, ha esordito la Auci. Quest’ultima, ricordando di aver scritto un controcanto alla legge Buona Scuola di Renzi intitolato La cattiva scuola, ha criticato chi discute a proposito di istruzione senza, magari, saperne abbastanza da poterne parlare. “Se ne occupano sempre tutti, malamente”, ha detto.

E, poi, un attacco ai genitori: “Non è più considerata un supporto nella formazione, ma un parcheggio. Viene meno la delega educativa. Manca un concorso tra scuola e genitori”. Infine la scrittrice ha spiegato che, secondo ciò di cui fa esperienza tutti i giorni in classe, la sensibilità dei giovani è più alta di quanto si creda: “A volte non ci rendiamo conto di quanto la sensibilità sociale sia avanti. Io lo vedo a scuola, con i ragazzi. Affrontano tutto con naturalezza. Se c’è un trans fra loro non se ne preoccupano, non discriminano”, ha concluso.

Crepet contro la scuola-parcheggio e la scuola-diplomificio

Anche lo psichiatra Paolo Crepet, qualche giorno fa, ha parlato di scuola-parcheggio e scuola-diplomificio: “È necessario considerare una categoria molto vasta, i ragazzi e le ragazze che non hanno voglia di studiare. L’ipotesi che io mi farei da genitore è chiedermi perché mio figlio non studia, prima di decretarne il fallimento psicologico. Io stesso ho ceduto tante volte durante la scuola, ho preso tantissime insufficienze e per fortuna non c’erano gli psicologi. Avevo solo dei genitori che invece che compatirmi mi hanno spronato. Smettiamola di tutelarli nei modi peggiori e di pensare che andare a scuola sia un modo per parcheggiare i figli in un diplomificio”, ha detto.

“A valle di tutto questo c’è un dato terrificante di cui nessuno si preoccupa, una percentuale altissima, il 99% dei ragazzi che oggi si trovano inseriti in un percorso studi, viene promosso. Basta che si respira si viene promossi. La scuola è fallita. Avete mai visto genitori o ragazzi in sciopero generale contro questo dato evidentemente catastrofico? No perché va bene che quel diploma non conti nulla, perché va bene che metta sullo stesso piano tutti, chi si è sforzato di fare, con chi non ha fatto nulla. Non credo che in questi anni le difficoltà siano aumentate da parte dei professori”.

“Certo che sei più fragile se stai tutto il giorno solo davanti al cellulare. Come si frequentano i ragazzi? Con un emoticon?”, ha aggiunto lo psichiatra.