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Studenti, il 12 febbraio torna la contestazione anti-Gelmini

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Fumata nera: gli studenti, almeno quelli più agguerriti contro la politica del Governo, sono usciti delusi dal Forum delle Associazioni studentesche svolto il 5 febbraio alla presenza del Ministro Gelmini. I rappresentanti degli studenti si ritengono poco presi in considerazione: la ferma posizione del primo responsabile dell’Istruzione italiana (che ha difeso fortemente le Leggi 133 e 169, i regolamenti attuativi e il ddl Aprea, passo ritenuto pericolosissimo verso la privatizzazione delle scuole e la negazione del valore delle rappresentanze studentesche) ha praticamente sancito l’avvio di una nuova ed ulteriore fase di contestazione.
Dopo la pausa a cavallo tra il 2008 ed il 2009 gli studenti torneranno così in piazza già dalla prossima settimana. Il primo sindacato giovanile a farsi sentire sarà la Rete degli studenti. “Abbiamo chiesto al Ministro – ha detto Luca De Zolt, portavoce del sindacato studentesco – che gli studenti siano messi in grado di intervenire sui procedimenti ancora in corso: i regolamenti attuativi sulla secondaria e il progetto di legge Aprea. Abbiamo inoltre chiesto che sia dato potere agli studenti di contribuire al piano sull’edilizia scolastica proposto la settimana scorso dal ministro”.
Su queste richieste, ha continuato De Zolt, “il Ministro ha dato risposte insoddisfacenti e parziali, negando addirittura l’esistenza di tagli e accusando ancora una volta la stampa e i sindacati. Per questo motivo la Rete degli studenti medi si impegna nei prossimi mesi a moltiplicare le iniziative di mobilitazione nelle scuole e nelle piazze, nelle quali porteremo le nostre richieste e proposte per cambiare la politica del governo sulla scuola e per esigere nuove soluzioni alla crisi che penalizza soprattutto noi studenti”.
Questo il calendario di appuntamenti di protesta dove saranno presenti studenti della Rete: il 12 febbraio parteciperanno al sit-in sotto il Ministero dell’istruzione indetto dalla Flc-Cgil contro la mancanza di fondi nelle scuole; il giorno dopo si recheranno alla manifestazione indetta da Fiom e Fp-Cgil. Dal 27 febbraio daranno poi vita ad campagna di mobilitazione in tutte le scuole, che prevederà anche un’assemblea nazionale studentesca nei primi giorni di marzo.
Ed il penultimo giorno del mese tornerà a manifestare anche l’Unione degli studenti: “non possiamo accettare l’idea per cui la Gelmini continui a demolire la scuola italiana nel silenzio generale – dice Stefano Vitale, rappresentante Uds – addirittura godendo di visibilità rispetto ad alcune iniziative spot, come ad esempio la creazione del canale su YouTube. È necessario tornare a mobilitarsi per proseguire nella lotta iniziata quest’autunno, per opporre ai disegni del governo la nostra idea di scuola, quella che abbiamo costruito nelle occupazioni e nelle lezioni in piazza dell’autunno, una scuola degli studenti e per gli studenti, inclusiva e partecipata. È per questo che torneremo a riempire le piazze il 27 febbraio”.
Per quel giorno, un venerdì, l’Unione degli studenti annuncia “una mobilitazione nazionale con cortei ed iniziative in tutte le principali città; una giornata di protagonismo degli studenti a tutto campo, che in cui diremo la nostra su grandi temi per noi fondamentali: dal ruolo dei saperi nella società odierna fino allo scenario globale che ci vede fortemente preoccupati. Sull’onda della crisi, appunto”. Una crisi che per il mondo della scuola italiano sembra però essersi concretizzata prima che altrove.