
1.800 studenti provenienti dalle scuole superiori di tutta Italia hanno partecipato a Imun (Italian Model United Nations) Roma, la più grande simulazione delle sedute dell’Assemblea Generale dell’Onu, organizzata da United Network Europa e che vuole trattare gli stessi temi che guidano l’agenda politica internazionale, proponendo soluzioni.
Il dibattito, come è facile immaginare, si è incentrato sulle discriminazioni che i migranti devono affrontare, tra abusi, tratta di esseri umani, la condizione di mancanza di cittadinanza e dunque di diritti, in cui si trovano almeno dieci milioni di persone nel mondo.
E sulla base dei suggerimenti dell’Unhcr, gli oltre 1.800 studenti italiani, provenienti dai licei e dagli istituti tecnici e professionali del Paese, hanno partecipato, nel centro congressi Cavour di Roma, simulando il Palazzo di Vetro di New York, per quattro giorni, come ambasciatori e diplomatici, alle attività tipiche della diplomazia internazionale.
Adottando le regole, si legge sul “Domani”, di procedura delle Nazioni Unite, hanno dibattuto, discusso e proposto soluzioni, in lingua inglese e divisi in gruppi, per rafforzare le leggi internazionali utili a perseguire i crimini di guerra legati, per esempio, alla violenza di genere o alla prevenzione dello sfruttamento delle risorse naturali o al contrasto della proliferazione delle armi nucleari o alla riduzione della criminalità minorile.
“Ogni studente –viene spiegayo al Domani dalla learning support junior assistant di United Network-, per i quattro giorni si trasforma nel rappresentante di ciascuno dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite, con il compito di agire sulla base del contesto storico, economico e sociale del Paese di cui si fa portavoce, che deve aver studiato prima. I ragazzi sono molto preparati. Si impegnano per proporre soluzioni concrete ai problemi di oggi”.
E infatti, viene ancora spiegato, spesso i dibattiti si accedono per convincere gli altri Paesi a condividere la tua idea, visto che talvolta succede pure di difendere gli interessi di uno stato di cui non condividi le scelte politiche, come è accaduto l’anno scorso quando il gruppo di alcune nazioni si è divisa in due proprio mentre si stavano votando le risoluzioni.
Dunque, in qualche modo, la disciplina, tanto voluta e su cui tanto siete discusso, di Cittadinanza e costituzione, viene proposta a un gruppo numeroso, ma sempre limitato, di studenti per toccare con mano e avere nello stesso tempo l’idea concreta dei movimenti politici e di alleanze fra Stati per risolvere, ove si riesca, le sempre più grandi contrazioni del nostro tempo.