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Troppi alunni maltrattati, due proposte: telecamere in classe e visita di ‘tenuta emotiva’ ai docenti

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Prevenire maltrattamenti e soprusi contro giovani alunni, anziani e disabili ricorrendo alla videosorveglianza.

A chiederlo è la vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera, Daniela Sbrollini, vuole adottare in una proposta di legge, in via di definizione, per arginare “abusi – scrive l’Adnkronos – che non di rado sfociano nella violenza o nella segregazione verso i soggetti meno arrendevoli o più irrequieti”.

L’Osservatorio sui diritti dei minori – ha scritto Sbrollini in un’interrogazione presentata alla Camera insieme alle deputate Pd, Vanna Iori e Ileana Argentin (rivolta ai ministri della Salute Beatrice Lorenzin, del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti) – “denuncia un’emergenza rispetto ai casi di maltrattamento negli asili e nelle scuole materne”.

“Non ci sono dati ufficiali sul numero dei maltrattamenti che si sono verificati nelle strutture pubbliche – ha spiegato la vice presidente della commissione Affari Sociali – sarebbe molto importante avere una banca dati, raccolti e trasmessi dalle regioni al ministero della Salute”, che riferisce Sbrollini nel frattempo sta muovendosi anche sul fronte delle sanzioni.

“Il ministro Lorenzin – ha proseguito la deputata Pd – ha depositato un ddl al Senato che inasprisce le pene per il personale che si rende responsabile di maltrattamenti e abusi. Impegnarsi sul fronte della repressione va bene ma occorre agire anche sul versante della prevenzione. In primo luogo di certo sulla preparazione professionale e sull’affidabilità del personale, ma anche nel campo della vigilanza attiva”.

A tal proposto, ricorda sempre l’agenzia di stampa, il presidente dell’Osservatorio, Antonio Marziale, da anni insiste affinché “venga istituita per legge una visita periodica di ‘tenuta emotiva’ per chi si occupa e di assistenza dei bambini”. Presupponendo, quindi, che a tale visita debbano essere sottoposti tutti gli assistenti agli alunni disabili e, probabilmente, anche i docenti di sostegno.

 

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Sulla necessità di prevenire il fenomeno, la vice presidente della commissione Affari Sociali è determinata: “Siamo a conoscenza di diverse petizioni, sostenute da migliaia di adesioni – ha detto ancora – che richiedono che nelle strutture pubbliche adibite alla cura, al sostegno e all’educazione di minori e anziani, vengano installate delle telecamere per monitorare la qualità dei livelli di assistenza”.

Ricordiamo che nelle scuole la presenza di telecamere necessita di autorizzazioni e procedure motivate. “Non intendiamo in alcun modo demonizzare gli operatori, nè determinare un regime di vigilanza stile ‘Grande Fratello‘, ma se vogliamo salvaguardare chi lavora bene e valorizzare la professionalità e il merito, la strada giusta è quella della  videosorveglianza. Quando una di queste scuole materne o di questi centri di assistenza vengono chiusi, si determina un danno grave per le comunità di riferimento, privandole di un servizio pubblico essenziale e di conseguenza riversando sulle famiglie l’onere dell’assistenza”.

Le tre deputate del Pd ministri, di conseguenza, chiedono ai responsabili dei ministeri della Salute e del Welfare, le tre chiedono nell’interrogazione se il governo “sta valutando di inserire all’interno delle strutture con finalità sociali e educative, come per le strutture residenziali, telecamere a circuito chiuso che riprendono gli ambienti di lavoro, la fine di tutelare gli utenti, specialmente quelli più deboli”.

L’iniziativa della deputata Pd verrà illustrata giovedì 3 marzo, alle ore 14.30, nella sala stampa della Camera.

 

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