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Vi faccio fare a capocciate, ti appiccico al muro: così le maestre trattavano gli alunni di prima

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Ancora presunti maltrattamenti sugli alunni da parte delle loro maestre: stavolta le accuse riguardano una coppia di docenti di una scuola di Borgorose.

Nel paese in provincia di Rieti, le indagini, iniziate nell’aprile scorso, sono scaturite dalle denunce presentate da alcuni genitori a seguito delle confidenze ricevute dai loro figli che frequantano la prima classe della primaria.

Verso la fine dell’anno scolastico, i bambini, di sei-sette anni, hanno iniziato ad accusare crisi di pianto, mal di pancia, vomito e difficoltà ad addormentarsi e la paura delle maestre e il rifiuto di andare a scuola.

I militari, scrive l’Ansa, alla guida del comandante della Compagnia, capitano Emanuela Cervellera, hanno effettuato intercettazioni ambientali, realizzate installando telecamere nascoste nell’ aula, che hanno consentito di documentare i maltrattamenti, consistiti soprattutto in schiaffi, spintoni, offese.

Secondo l’accusa, gli alunni della scuola di Borgorose venivano sistematicamente “derisi, insultati e anche minacciati dalle loro maestre e durante le lezioni”.

Le telecamere installate dai carabinieri hanno ripreso scene inequivocabili e registrato frasi pronunciate da quelle che avrebbero dovuto avere il ruolo di educatrici: “Non capisci niente”, “fai pena”, “non sai fare niente”, urlavano le maestre agli alunni.

E ancora, rasentando le minacce: “vi faccio fare a capocciate”, “ti appiccico al muro”. Le frasi erano anche corredate di umiliazioni, come la punizione di stare in ginocchio in un angolo della classe anche per diversi minuti.

Le due maestre avrebbero anche schernito alcuni alunni davanti ai compagni invitando, in alcuni casi, gli altri ragazzini a fare altrettanto. Addirittura un alunno con i ‘piedi piatti’ veniva costretto dalle due a camminare in classe per essere deriso in pubblico e una delle due maestre, per umiliarlo ancora, lo imitava.

Sono tutte esperienze che, secondo il consulente psicologo della Procura, avrebbero inciso profondamente negli alunni e potrebbero avere ripercussioni negative sul loro sviluppo.

Gli alunni, ascoltati da esperti, hanno confermato le accuse: addirittura, uno dei bambini, nel corso del colloquio con lo psicologo, ha raffigurato le maestre come un diavolo, definendolo il “cattivo, che ha un’ascia e spinge i bambini”.

 

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