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Vittoria Belvedere: “Se fossi docente sarei empatica e abolirei i voti, spesso solo punitivi e non costruttivi”

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L’attrice Vittoria Belvedere, classe 1972, è stata intervistata ai microfoni di Tuttoscuola, a cui ha raccontato il suo modo di vedere la scuola e che tipo di insegnante sarebbe se fosse lei in cattedra. Anche lei, come giorni fa Orietta Berti, ha messo l’accento sul fattore “empatia”.

“No a scuola-catena di montaggio”

“Se fossi una professoressa, mi piacerebbe essere una di quelle empatiche che trasmette ai ragazzi più serenità, più sicurezza e più autostima. Cercherei di trovare una strada di comunicazione più vicina a loro. Abolirei i voti che spesso sono solo punitivi e non costruttivi”, queste le sue parole.

E, sul futuro della scuola: Immagino una scuola ricca di energia, viva, con dei laboratori dove si costruisce, si discute e dove si può sbagliare, una scuola che non sembri solo una catena di montaggio. Cercherei di aiutare i ragazzi ad usare la tecnologia come un’estensione della curiosità e non come una distrazione”.

Il sogno di Orietta Berti

“Avrei voluto una biblioteca multimediale come quelle di oggi, sono straordinarie e bellissime. Allora avevamo delle bellissime biblioteche e anche la casa del popolo dove si imparavano e studiavano le arti come il canto, la pittura, la recitazione. Ma le biblioteche multimediali di oggi sono favolose”, ha detto Orietta Berti giorni fa.

La cantante ha poi concluso con un messaggio importante: “Sogno una scuola che pur seguendo la tecnologia e rimanendo all’avanguardia mantenga l’umanità e l’empatia delle persone e dei Maestri, che sono la componente fondamentale dell’istruzione, dell’educazione e dell’apprendimento. Nessun insegnante robotico o intelligenza artificiale potrà mai trasmettere, confortare, spronare e stimolare il sapere in uno studente come un essere umano e un Maestro vero”.