Home Politica scolastica 1° maggio: “Basta annunci!”. L’allarme del Colle

1° maggio: “Basta annunci!”. L’allarme del Colle

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“Se volessimo dare un nome” a questa giornata del Primo Maggio, “non è eccessivo parlare di allarme lavoro”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aprendo il suo intervento al Quirinale in occasione della cerimonia della Festa del Lavoro. 
E anche Papa Francesco esprime il suo pensiero a proposito dell’emergenza occupazione chiamando in causa la dignità umana: “Chiedo a quanti hanno responsabilità politica di non dimenticare due cose: la dignità umana e il bene comune”. Sono state le parole del Pontefice in un nuovo tweet, nel giorno della Festa del lavoro. 
Le parole del Capo dello Stato e del Santo Padre sull’emergenza nel settore dell’occupazione suonano come un ulteriore motivo di preoccupazione dopo che il segretario della Cgil Susanna Camusso aveva detto da Pordenone: ”Bisogna avere il coraggio di passare ad una stagione vera di investimenti per il lavoro”. Servono un governo e una politica di fatti “non solo di annunci ma di riforme che cambino a fondo il Paese”. Serve “qualche sorriso in meno e qualche speranza in più per il mondo del lavoro”. 
“Pensiamo che sia una risposta giusta quella che il governo ha dato con un po’ di redistribuzione fiscale ai lavoratori dipendenti”. Ma, avverte la leader Cgil, “c’è un’ampia fascia del mondo del lavoro più debole, e il precariato, anche a loro bisogna guardare se si vuole dare una risposta. E bisogna pensare ai pensionati. Non c’è solo un problema di economia, c’è un problema di giustizia sociale”. 
“Smettiamola di creare leggi. Una legge non crea lavoro, una legge può anche cancellare la speranza di lavoro”, dice Susanna Camusso. “Le leggi non ci servono, ci serve la certezza che le politiche ci saranno”, è il messaggio al governo. Serve “un governo a difesa dei lavoratori e del lavoro, un governo che dice che, senza lavoro, questo Paese corre un grandissimo rischio”, “mette a rischio la democrazia”. 
Anche il leader della Cisl Bonanni chiede ‘una svolta, non proclami’ e Angeletti 8Uil) cita Renzi ‘cambiare marcia, servono posti di lavoro veri’. Il ministro del lavoro Poletti risponde: ‘Sono pragmatico e cerco di fare regole cha aiutino a risolvere la disoccupazione’. I 1,5 mld di euro destinati al progetto ‘Garanzia Giovani’ ‘verranno spesi tutti’. 
A Roma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deposto una corona di fiori al monumento che ricorda le vittime del lavoro, davanti alla sede dell’Inail a Roma. Napolitano è stato accolto dal sindaco della capitale, Ignazio Marino, con cui si è intrattenuto in conversazione dopo la cerimonia. 
Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, parlando dei tafferugli di Torino ha sostenuto che “Chi va da No Tav in un corteo tentando di creare disordini, disonora il primo maggio come festa”. 
“Non è facile ‘slegare’ questo Paese da lacci inutili e anacronistici. Soprattutto, non si fa in un giorno e nemmeno in un mese. Non si realizza una forte azione modernizzatrice solo ‘dall’alto’, serve l’iniziativa di tutti, un concorso partecipato di idee”. 
Lo scrive il premier Matteo Renzi in una lettera a “Europa” sul Primo Maggio. “Il che non vuol dire – puntualizza il premier – ripetere il copione del passato, con i tempi lunghissimi della politica tradizionale e delle infinite trattative, ma vuol dire: muoviamoci, muoviamoci come istituzioni, come comunità, come nazione. E dunque, in questo senso, questo Primo Maggio ci serve per raccoglierci insieme e riflettere su quello che stiamo facendo e su quello che abbiamo intenzione di fare. Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell’ottimismo. Perché non dobbiamo assuefarci”. “L’intervento sulle buste paga per chi ha di meno, la riforma della pubblica amministrazione, le leggi sul mercato del lavoro, la prossima riforma fiscale, il pagamento dei debiti alle pubbliche amministrazioni: tasselli di un mosaico che tende a comporsi con l’obiettivo di ridare fiato all’economia italiana. Non basta, è chiaro. Ma ripartiamo da quello che c’è, e scrolliamoci di dosso la rassegnazione. Per cambiare, insieme, l’Italia. Buona Festa del lavoro”, conclude Renzi (Ansa)