Home Sicurezza ed edilizia scolastica 176mila a scuola con la paura dopo il sisma

176mila a scuola con la paura dopo il sisma

CONDIVIDI

Sono quasi 176mila, circa duemila meno dell’anno scorso, gli studenti delle scuole abruzzesi che torneranno in aula nei prossimi giorni. A caratterizzare i giorni precedenti l’avvio delle lezioni, però, dopo il devastante terremoto del centro Italia, c’è la preoccupazione per la sicurezza degli edifici scolastici, che in molti casi ha fatto slittare il ritorno sui banchi, fissato a lunedì 12 settembre.

“C’è preoccupazione, ma non ci troviamo in una situazione di imminente pericolo”, dice il direttore dell’Ufficio scolastico regionale all’Ansa.

Sul totale degli studenti – gli iscritti sono 175.797 – 52.428 sono nella provincia di Chieti, 45.813 in quella di Pescara, 40.425 nella provincia di Teramo e 37.131 in quella dell’Aquila. L’anno scolastico 2016-2017 apre con 197 istituzioni scolastiche, 10 delle quali sottodimensionate, cioè con meno di 600 iscritti; 1.270, complessivamente, i plessi scolastici sparsi sul territorio. Per quest’anno sono stati immessi in ruolo 20 dirigenti scolastici (14 donne e 6 uomini) fra i 40 e i 50 anni. Difficoltà, per effetto della legge sulla ‘Buona scuola’, ci sono per l’immissione in ruolo dei docenti, tanto che gli uffici periferici del Miur hanno dovuto lavorare tutta l’estate. Le operazioni dovrebbero comunque concludersi nei prossimi giorni. La data individuata dalla Regione Abruzzo per l’inizio delle lezioni è lunedì 12 settembre, quella di chiusura delle scuole il 7 giugno 2017; con l’autonomia scolastica, ovviamente, c’è chi ha deciso di anticipare e chi di posticipare la riapertura. Le vacanze di Natale dal 24 dicembre all’8 gennaio e quelle di Pasqua dal 13 al 18 aprile. Vista la preoccupazione per la sicurezza degli edifici dopo il sisma del 24 agosto, in molti Comuni, in base a ordinanze dei sindaci, la riapertura delle scuole slitterà, come nel caso di Teramo, dove le lezioni riprenderanno il 19 settembre. Diverse, in Abruzzo, le scuole che presentano criticità strutturali: ne sono esempio Pescina (L’Aquila), dove la primaria è stata chiusa dal sindaco, con gli studenti che hanno a disposizione un Modulo ad uso scolastico provvisorio (Musp), o Penne (Pescara), dove l’istituto ‘Mario Giardini’ è stato sgomberato e gli allievi andranno nelle aule del ‘Laura Ciulli Paratore’.

Per quanto riguarda l’organizzazione delle scuole, per i docenti c’è qualche difficoltà, dovuta alla ristrettezza dei tempi a disposizione. C’è stato e c’è un grande sforzo da parte degli uffici per completare le nomine in ruolo nei tempi previsti