Home Senza categoria Tagli all’istruzione? Il Ministero interviene: con le ultime leggi di bilancio la...

Tagli all’istruzione? Il Ministero interviene: con le ultime leggi di bilancio la spesa per la scuola è aumentata

CONDIVIDI

A proposito di un nostro recente articolo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ci ha inviato la seguente precisazione che noi pubblichiamo.

Nell’articolo comparso oggi su Tecnica della scuola l’On. Bonelli parla di tagli all’istruzione affermando che il Ministro Giorgetti ha dichiarato che “a seguito della denatalità crescente” ci saranno tagli a settori fondamentali, tra i quali la scuola. Inoltre aggiunge che “nelle tabelle del Def degli ultimi 15 anni, dai tempi dell’ultimo Governo Berlusconi e del ministro dell’Istruzione affidato a Mariastella Gelmini, le riduzioni di spesa per il comparto Istruzione rispetto al PIL sono state purtroppo evidenti”.
La citazione delle parole del Ministro dell’economia rimanda all’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto avvenuta lo scorso 18 giugno.
In particolare, dal testo dell’audizione si legge quanto segue: “Infine, gli andamenti demografici hanno almeno due correlazioni di fondamentale importanza – non entro nei temi pensionistici essendo già stati affrontati nelle pregresse audizioni: mi concentrerò su quello della spesa sanitaria, socioassistenziale e per istruzione.
Secondo quanto recentemente riportato dall’Istat, il declino demografico ha determinato già una rilevante perdita di studenti: tra l’anno scolastico 2018/2019 e 2022/2023 si conta una riduzione del 5,2 per cento degli studenti.
Il calo riguarda in particolare, la scuola dell’infanzia e la scuola primaria e viene parzialmente per ora compensato dal progressivo incremento degli iscritti con cittadinanza straniera e del tasso di scolarità nella fascia dei 15-19enni.
La fotografia attuale, unita alla considerazione che il calo sulle scuole primarie si estenderà via via agli altri gradi, ci induce a un ripensamento in chiave prospettiva delle strutture, del personale e della spesa che nel futuro sarà assegnata all’istruzione. Per tutte queste tre variabili, considerando il loro ridimensionamento quantitativo, sarà necessario puntare a una migliore qualità”.
A fronte di questo scenario, dove il fenomeno della denatalità è una evidenza storica in atto, non è vero che il Governo sta disinvestendo sull’istruzione. Se prendiamo come riferimento l’ultima legge di bilancio approvata, dalla lettura del Dossier redatto dagli uffici parlamentari di accompagno al testo della legge di bilancio, emerge che la legge di bilancio 2025-2027 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero dell’istruzione e del merito, spese finali, in termini di competenza, pari a 56.901,5 milioni di euro nel 2025, a 57.046,8 milioni di euro per il 2026 e 57.037,3 milioni di euro per il 2027. Rispetto alla legge di bilancio 2024, la legge di legge di bilancio 2025-2027 espone dunque per il Ministero dell’istruzione e del merito un notevole incremento nel 2025 (in termini assoluti pari a 4,6 miliardi di euro; +8,9%).
Tale incremento, quindi, è ben superiore al rapporto con il PIL citato dall’On. Bonelli, che per il 2024 si attestava allo 0,7%